sabato 23 novembre 2013

La solidarietà è un valore.

L'Italia è un Paese straordinario, mi correggo, gli italiani sono un popolo straordinario e lo dimostrano ogni qual volta il Paese è messo a dura prova da calamità naturali che ormai hanno assunto carattere ciclico. E' in questi momenti cruciali che viene fuori quello spirito italico che ci affratella e che stentiamo a tirar fuori in tante altre occasioni e, senza pensarci due volte, arriviamo noi in soccorso: ieri accorrevamo  dai nostri fratelli fiorentini ed aquilani, oggi verso emiliani, genovesi e sardi e di quanti hanno bisogno del nostro aiuto e della nostra solidarietà. Ed è così che s'è formata negli anni quella “catena generazionale del fango” che parte dall'alluvione di Firenze ed unisce giovani di diverse generazioni accomunati dall'impegno civile e dall'alto senso di umanità, giovani che proprio a Firenze furono battezzati “angeli del fango” . Il fango come filo rosso della storia dell'Italia dell'ultimo cinquantennio, fatta di edificazione selvaggia e macabra conta delle vittime. Questi angeli con le pale al posto delle ali a spalare la melma che invade ogni volta interi centri abitati, persone capaci di gesti di solidarietà da far impallidire. E qualcuno osa dire pure che i nostri giovani non hanno più valori! La solidarietà è il valore del futuro. Come sentimento sociale la solidarietà sarà una delle rivoluzioni del terzo millennio, al pari della giustizia : valore che è stato un'importante conquista della fine del millennio appena trascorso. La solidarietà ha valore a patto che non resti un fenomeno isolato e privato che riguarda solo alcuni; ma diventi una veste mentale di ogni cittadino. Come il concetto di giustizia non può essere un'attuazione individuale perché nessuno può farsi giustizia da solo, così la solidarietà deve esprimersi con la socialità dello Stato. Lo Stato non è un'azienda privata che deve avere come obiettivo prioritario l'utile, che deve puntare tutto sulla competitività; lo Stato deve avere a cuore il benessere del cittadino.  Uno Stato giusto e solidale deve tener conto anche del cittadino in situazione di svantaggio e gli aiuti indirizzati a lui non debbono sembrare elemosine caritatevoli, ma sacrosanti diritti per assicurare a tutti una vita dignitosa. Siccome “non esiste pasto gratis”, perché se qualcuno lo riceve e non lo paga; qualcun altro lo paga e non lo riceve; allora lo Stato giusto e solidale deve garantire che, perlomeno, questo aiuto vada a chi ne ha realmente bisogno. Uno Stato giusto e solidale è tale se non permette più appannaggi a falsi invalidi, doppie- triple pensioni, rimborsi elettorali truccati, auto blu per lo shopping della moglie di sua eccellenza, non permette giochetti ai facoltosi per non pagare le tasse come tutti. Uno Stato è giusto e solidale quando un comune cittadino non è costretto ad offrirsi volontario per dar soccorso ad un fratello, perché lo Stato s'è dimenticato di lui..
Buona vita!

martedì 19 novembre 2013

Di che colore sei?

La scelta dei colori riguarda i molteplici aspetti della personalità. Il mondo dei colori è importante quanto la musica, perché ogni colore emana vibrazioni che esercitano un'influenza benefica sulle persone adulte e, addirittura, sui bambini quando ancora sono nel grembo materno. Oltre alle coccole ed una buona alimentazione, infatti, è possibile trasmettere al bambino in gestazione le virtù benefiche dei colori. E se la futura mamma manifesterà nella quotidianità tali virtù, queste s'imprimeranno nella memoria cellulare del bimbo. Ecco perché l'abbigliamento di una mamma dovrebbe sempre essere ricco di colori. Avvicinando il piccolo ai colori, la mamma gli trasmetterà quell'energia e quell'amore che sgorga da ogni colore e avrà la sensazione di crescere un bambino arcobaleno. In questo fenomeno cromatico naturale, infatti, è racchiusa la sintesi delle nostre emozioni, dei nostri stati d'animo delle nostre inclinazioni e dalla preferenza di questo o quel colore si può capire il carattere di ciascuno di noi. Il rosso, ad esempio, è il colore della vita, della vitalità, del dinamismo e della volontà. L’arancione è il colore della salute, della gioia, della bellezza interiore e della trasformazione. Il giallo corrisponde all’intelligenza, alla saggezza e alla ragione. Il verde è collegato alla crescita, alla speranza, all’abbondanza e alla riuscita. L’azzurro è il colore della pace interiore, della musica e dell’armonia. Chi preferisce l’indaco ha nobiltà di pensiero, lealtà, stabilità e padronanza di sé; mentre il viola ispira purezza, sviluppa l’immaginazione e l’intuizione, esorta all’altruismo e alla compassione. Il viola è legato ai valori spirituali dell’essere umano.  Dovremmo   diventare degli uomini arcobaleno, per poter aspirare a possedere tutte le virtù che sono racchiuse nei suoi colori, ma ciò non è possibile e, infatti, questo spiega perché ciascuno di noi ha preferenza  per uno o due colori in particolare.  Voglio concludere con una curiosità a proposito del giallo. Il colore giallo ha avuto una storia travagliata : dopo l’affermazione del Cristianesimo divenne il colore delle prostitute (che si dovevano riconoscere da lontano), poi divenne il colore della bandiera che segnalava le epidemie sulle navi e  fu scelto dai nazisti per “marchiare” gli ebrei. In zoologia, il giallo indica agli altri animali il pericolo, è usato da vespe, api ed animali marini tossici o dotati di pungiglione; in questo modo comunicano agli altri la loro pericolosità. Nelle corse automobilistiche la bandiera gialla indica pericolo, negli uffici pubblici non devi superare la striscia gialla, al Pronto Soccorso il codice giallo significa situazione grave, nel dialetto napoletano si dice: “Ho fatto il giallo”, per dire che si è  avuta molta paura. Chissà perché tutti ce l’hanno col giallo: questo è un giallo!

Buona  vita!

lunedì 18 novembre 2013

Giace lassù la mia infanzia..

PAESAGGIO NOTTURNO
Giace lassù la mia infanzia.
Lassù in quella collina
ch’io riveggio la notte,
passando in ferrovia,
segnata di vive luci.
Odore di stoppie bruciate
m’investe alla stazione.
Antico e sparso
odore simile a molte voci che mi chiamino.
Ma il treno fugge. Io non so dove
M’è compagno un amico
che non si desta neppure.
Nessuno pensa o immagina
che cosa sia per me
questa materna terra che sorvolo
come un ignoto, come un traditore.
(Vincenzo Cardarelli)

.......................................

Il paese era  come un diario segreto in cui nascondevo
 i miei sentimenti. Prima lo tenevo solo per me ed
oggi ho deciso di aprirlo a chi condivide la mia stessa passione,
forse perché ho finalmente capito: ciò che rende belle le cose 
è condividerle con gli altri.
Condivisione è ricevere e trasmettere gioia, tenerla
solo per sé; non ha senso e dura un attimo;
condividerla con gli altri, dura più a lungo.
Buona vita!



sabato 9 novembre 2013

Attenti alla testa!

Per questa notte è prevista pioggia, non una pioggia qualunque; una pioggia tutta speciale, fatta di materiale contundente che potrebbe romperci la testa.
Non è uno scherzo, nelle prossime 48 ore, tra domenica sera e lunedì mattina, potreste vedere piovere pezzi di metallo del peso di qualche chilo, o a decine, fino a pezzi pesanti quanto il motore di un'auto. Sono i resti del satellite dell'Agenzia spaziale europea “Esa”che, lanciato in orbita nel 2009 per stendere la mappa del campo gravitazionale della terra, ora di ritorno sulla Terra. Il mese scorso, questo satellite ha esaurito il combustibile ed anche il suo compito e al  momento si trova in un'orbita discendente a 160 Km di quota e quando raggiungerà gli 80 Km, i 4/5 finiranno in pezzi, a causa del calore prodotto dall'attrito prodotto dall'atmosfera; mentre 1/5 cadrà in pezzi sulla Terra. C'è la possibilità che qualche pezzo cada in Italia? La possibilità è remota (una su 250 mila); ma c'è. Tutti ci auguriamo che questo non avvenga. Restiamo fiduciosi in attesa, augurandoci   di avere fortuna, ma, attenzione! perché: la fortuna è cieca; ma la jella ci vede benissimo!
Buona vita!

Paesaggio.

Paesaggio, uno stato d'animo
ora gioioso, ora triste
capace di mettere il mio animo  in subbuglio.
Paesaggio, tema sui nostri sentimenti:
ti dice che siamo gli
eterni viandanti di noi stessi.
Paesaggio, specchio fedele
di ciò ch'eravamo e di quello
che poi siamo diventati.
Paesaggio: cartolina ideale
del mio paese natale
che, ogni tanto, invio a me stesso.
(giovanni)


martedì 5 novembre 2013

Dieci favole politicamente scorrette. (settima puntata)

Faust 2001
di Andrea Camilleri


Un giorno un signore quarantenne, agile, elegante, ben vestito, capelli curatissimi,faccia tirata a lucido, costosissima valigetta griffata in mano, riuscì a farsi ricevere dal Cavaliere. A questi il visitatore fece subito buona impressione: a prima vista, pareva il tipico dirigente-manager del partito che aveva fondato, poteva essere un buon acquisto in vista della prossima campagna elettorale. “Desidera?” , domandò il Cavaliere. “Io niente”, fece il visitatore. “E' lei che desidera qualcosa da me”. Il cavaliere s'irritò. Lui non aveva niente da desiderare, avendo tutto. “Ci dev'essere un equivoco”, disse brusco. “Nessun equivoco, mi creda. Lei ieri sera, alle diciannove e tredici esatte, solo nel suo bagno, guardandosi allo specchio ha pensato: Darei qualsiasi cosa per riavere i miei capelli. Eccomi qua a servirla”. E senza dargli il tempo di reagire, il visitatore aprì la valigetta, ne trasse fuori una dozzina di disegni e li posò sulla scrivania: in ognuna d'essi, la testa del Cavaliere era incoronata da una diversa, ma sempre foltissima, capigliatura: ora riccioluta, ora liscia, ora a onde....”Scelga quella che le piace di più. Il contratto ce l'ho già pronto. Appena l'avrà firmato, si ritroverà in testa il modello che desidera. E le garantisco anche che, fino alla morte, non perderà più nemmeno un capello”. “Lei quale ditta rappresenta?”, domandò il Cavaliere. “Non rappresento altro che me stesso. Non ha ancora capito chi sono?”. Lo disse in modo tale che il Cavaliere capì. Il visitatore era il diavolo in persona. Dunque tutto quello che aveva detto era vero. Bastava concludere il patto e avrebbe riavuto i suoi capelli. “Quindi, secondo la tradizione, lei vorrebbe in cambio la mia anima”, disse lentamente il Cavaliere”. Il visitatore lo guardò leggermente stupito, ma non aprì bocca. Il Cavaliere sospirò un momento, poi allungò la mano: “E va bene, firmiamo questo contratto”, fece. A quel punto il visitatore si mise a sghignazzare. “La sua anima? Lei vorrebbe darmi in contropartita la sua anima? Ma non lo sa che da tempo non accettiamo più anime? Era un commercio che piaceva a mio nonno, che andava sempre in perdita, poveraccio, e piaceva ancora di più ai poeti che ci ricamavano sopra”. “Allora lei che cosa vuole in cambio?” “L'ottantacinque per cento di tutto quello che possiede: televisioni, aziende, giornali, società, ville, tutto. Non è per niente esosa la nostra richiesta. Pensi alla figura che farà sui manifesti elettorali, sicuramente vincerà la campagna”. “In questo caso, preferisco farmi ritoccare le fotografie”, disse il Cavaliere. E lo congedò. (Andrea Camilleri).
........................................................
Queste favole sono apparse nel duemilatre e, a distanza di un decennio, dobbiamo convenire che il Cavaliere ha mantenuto la parola: non ha fatto alcun patto col diavolo per riavere i capelli di prima, quando componeva canzoni sulle navi da crociera o costruiva case in Brianza. Lui i capelli se l'è fatti semplicemente tatuare con una polverina ed il risultato è un colore “testa di moro”; la stessa polverina che usa Bruno Vespa; ma a Vespa la tinta è venuta più scura. Certo, pensando a tutto il denaro accumulato e speso in tutti questi anni, poteva pure permetterselo un parrucchino alla Conte della Juve o Sandro Majer di “Ballando”. Forse il Cavaliere già prevedeva tutte le spese che avrebbe dovuto affrontare un decennio più tardi. Gli alimenti (12 milioni l'anno) alla ex moglie, il risarcimento Cir (500 milioni) a De Benedetti, il mantenimento delle varie ville sparse per il mondo (altri 25 milioni), la squadra del Milan in perdita, il PdL che gli costa 20 milioni l'anno, la compravendita di parlamentari per far cadere il governo del Mortadella, il mantenimento delle “Olgettine” (2500 euro mensili a ragazza) , i soldi dati a Ruby, i festini di Arcore e Villa Grazioli, 441 mila euro l'anno allo studio legale Ghedini, le spese per gli altri suoi avvocati, le varie donazioni, gli scagnozzi che si porta dietro e tante altre spese che non vi sto ad elencare, se no facciamo notte. Stando a quanto scrive Libero, il Cavaliere starebbe a rischio povertà, proprio come se fosse un operaio di Termini Imerese. Sarà questo il motivo che non ha ancora pagato la bolletta di 120 euro annuali al Comune di Arcore per due lampioni che da alcuni decenni illuminano la strada adiacente la sua villa? Colpa di questa crisi comunista e di De Benedetti, comunista pure lui, che Il Cavaliere sta cadendo in miseria. Pensate, quest'anno dovrà farsi bastare 7 milioni di euro per le spese di tutti i giorni. Una montagna di soldi, direte voi; ma si tratta di briciole per uno che non è abituato. Davvero un problema al quale gli italiani non sanno come rispondere, roba non ci da non dormirci la notte.
Buona vita!

sabato 2 novembre 2013

Ricordo in preghiera.



A tutti quelli che hanno significato qualcosa per te....
a quelli che hanno segnato la tua vita in modo o nell'altro...
a quelli che ti hanno fatto sorridere quando ne avevi più bisogno...
a quelli che quando eri triste, ti fecero vedere il lato buono delle cose...
a tutti quelli a cui desideri dire quanto hai apprezzato la loro amicizia e il loro amore:
perché il silenzio non chiuda per sempre la bocca , ad essi va il nostro ricordo;
affinché la memoria sia più forte della polvere.

Il modo migliore per ricordare è la preghiera.

venerdì 1 novembre 2013

Il mondo nelle mani.

Viviamo in un'epoca allo stesso tempo affascinante e terribile. Affascinante perché mai come adesso il futuro del pianeta Terra è soprattutto nelle nostre mani: ciò che avrà luogo domani dipenderà, in buona parte, dalle scelte che la comunità umana farà oggi. Terribile perché la nostra generazione è la prima comparsa sulla terra ad avere il potere di distruggere in poco tempo quello che ci proviene dal passato, rischiando di compromettere irrimediabilmente il futuro del Pianeta. Troppo a cuor leggero la specie umana, in nome del progresso, interviene rapidamente e profondamente sui cicli dell'intera biosfera, quella fascia costituita da acqua, aria e suolo, ove è possibile l'esistenza ed il mantenimento del fenomeno vita. I tempi d'intervento dell'uomo sono brevissimi rispetto a quelli dell'evoluzione geologica e biologica, l'uomo agisce, pur disconoscendo tutti gli effetti a breve e lungo termine di questo continuo intervento. Il saggio Plinio, nella sua “Naturalis Historia”, già duemila anni fa avvertiva: “Tentiamo di raggiungere tutte le fibre della terra e viviamo sopra le cavità che vi abbiamo prodotto, meravigliandoci che talvolta essa si spalanchi o si metta a tremare come se, in verità, non potesse esprimersi così l'indignazione della nostra sacra genitrice”. Fra qualche settimana ci tufferemo nella stagione invernale e, inevitabilmente, assisteremo a scene di panico e di dolore a causa di allagamenti, esondazioni, smottamenti, frane che fanno scivolare in basso interi paesi. Le frane di Sarno di undici anni fa sono il chiaro esempio di come la Natura si presenti a chiedere i danni. Mi domando come si può bucare un terreno ad alto rischio idrogeologico, costruirci sopra delle case e pretendere che queste resistano alle intemperie? Non dobbiamo avercela con la tecnologia, ma col suo uso sociale. L'uomo moderno, mi ostino a ripetere, è più barbaro di quelli che un tempo noi chiamavamo barbari, lui è senza scrupoli. In nome della modernità sta trasformando i mari in pantani, le città in pattumiere, invase di ciminiere ed accumuli di monnezza ed ora ha preso di mira i nostri paesini di montagna. Questi barbari moderni stanno compiendo un vero e proprio esproprio selvaggio dei nostri spazi, delle nostre vite e delle nostre anime. Se li lasciamo fare, per noi non ci sarà più futuro. Dice il saggio : " il mondo è nelle mani dei ricchi, negli occhi dei bambini e nel cuore dei poveri".
Buona vita!