giovedì 31 dicembre 2020

Balli in mascherina.

 


Sono curioso di vedere come si svolgerà la serata dell’ultimo dell’anno quest’anno, senza cenoni, senza discoteche, niente trenini a mezzanotte  e senza: pa para pappa pappa  - pa pappara pappa pappa - pa para pappa.para.... pappa!

E se ci saranno anche questa volta i botti di sconsiderati che finiscono inevitabilmente nei pronto soccorsi?  Botti giustificati stavolta magari per esserci finalmente liberati di un anno funesto?Il 2020.

Tornano da stasera le zone rosse per evitare che si entri in contatto con troppe persone in luoghi a rischio e tornano inevitabilmente le polemiche.

Tanto sono certo che non è tanto questione del numero dell’anno che viviamo, ma dei comportamenti degli uomini che sono i veri artefici del loro destino.


ma

Auguro a tutti noi un anno ed un futuro diverso, un domani in cui i colori predominanti siano quelli dell’arcobaleno, colori di speranza e di progresso.

Non so ancora cosa farò stasera, intanto ho preparato una cofana di lenticchie e salsicce ed un calice per brindare al nuovo anno, sperando in un anno migliore.

maestrocastello 

mercoledì 30 dicembre 2020

I BOTTI DI CAPODANNO

 

QUEST’anno il mio pensiero va all’ultimo dell’anno, domani sera.

Pure io sarei portato a rischiare qualche botto per la contentezza che questo 2020 ce lo lasciamo finalmente alle spalle. 

Ma se non l’ho mai fatto finora, se non quando ero ragazzino; posso cominciare da adesso ?

Poi mi chiedo, ma i problemi vanno visti tutti in negativo? O qualche riflessione sul nostro modo sbagliato di vivere, quest’anno pur terribile ce l’ha inculcato?

Non possiamo fare finta che non sia successo nulla, è vero, e perciò da questo inizio di nuovo anno facciamo qualcosa per migliorare la nostra qualità di vita, miglioriamo le nostre abitudini.

Nella nostra alimentazione cerchiamo di abolire schifezze che il nostro sistema digestivo farebbe fatica a digerire, se non con altissimo rischio.

Teniamo il corpo sano, non tanto per apparire più belli; ma più efficienti ( non dobbiamo fare gli attori, ma cercare di vivere a lungo).

Non guardiamo tutte le schifezze che ci propina ad arte la televisione, tanto per passare il tempo.

Annaffiamo il nostro intelletto, con prodotti di prima scelta.

Prendiamo l’abitudine, ogni tanto, di qualche bella lettura, sentiamo della buona musica.

Non solo il fisico deve stare in salute,  ma anche la mente va curata con una quotidiana ginnastica mentale.

Un tempo le masse venivano lasciate ignoranti dalle classi dominanti, oggi che tanti sono capaci di leggere e scrivere, attraverso la televisione, le si propina spettacoli spazzatura che producono sottocultura. 

Domani sera brindiamo ad una nuova vita che sappia sconfiggere non solo il covid, ma anche il virus della cattiveria e del l’ignoranza.

Buon Anno!

venerdì 3 luglio 2020

S E R A


Ho  parole
nelle tasche,
quelle che ancora
non t’ho detto
questa sera,
poche le parole;
più che altro sospiri.
Nell'ombra appari più bella,
avvolta di mistero,
sembri una stella.
La sera si distende
e noi prendiamo posto
insieme alle stelle
sulla panca di pietra
nel nostro giardino,
coi piedi nell'erba
che piange rugiada,
tra la fragranza dei fiori
che si preparano
per la notte.
Io e te nella notte
padroni della notte
e di tutto,
dimentichi delle ferite
riportate alla luce
del sole di oggi.
Ti guardo e respiro
forte, finché non
sento la sera
nei polmoni.
(giovanni)

mercoledì 24 giugno 2020

COMET’’INTITOLI?



Buona giornata!
Oggi 24 di un giugno in disarmo, una giornata come tante, ma piena di sole.
Gli antichi credevano che nel nome fosse racchiuso il nostro destino.
Nei paesi si chiamano in tanti Giovanni e mi poteva capitare di sposare una moglie che si chiamasse con lo stesso nome? Quante risate!
Chiamarmi come mio nonno materno, in fondo non mi è dispiaciuto: una bella persona, socialista verace; anche scherzoso e gran lettore.
Oggi ai bambini da noi in Italia gli diamo i nomi più strampalati, di attori americani che non sappiamo neppure pronunciare: Kevin, Megan, Brandon, Racquel.
Al mio paese Antonio, Gerardo, Rocco: questo nome del profondo sud mi affascina e se nó, mi accontento di Giovanni e mi faccio da solo gli auguri.
Giovanni che al paese diventa Giuà!
Quando in casa mia si pronunciava questo nome, ci giravamo in due: io e mia moglie ( stesso nome e stesso amore!)
Godiamoci questo bel tempo che poi arriverà il caldo, quello serio e ci sarà da divertirsi.
Speriamo che almeno l’estate ci riservi gioia e tranquillità.
Buon onomastico e buona vita!


giovedì 11 giugno 2020

OGGIÈUNABELLAGIORNATA.


Buon venerdì,
Questo era un gioco che facevamo in classe, quando facevo il maestro. Facevo dire questa semplice frase a tutti: “Oggi è una bella giornata” ma da punti diversi dell’aula. Solitamente ci si lamenta perché si parla troppo ed io allora li facevo parlare!
Perché facevo fare questo gioco?
Per incoraggiare i timidi, per spingere tutti a parlare.
Quando il timido era in fondo all’aula, era costretto ad alzare la voce ed il maestro diceva di proposito “Non si sente, alza voce!”
La scolaresca lo prendeva per gioco, ma era un insegnamento. Si insegnava a parlare in pubblico, senza timore degli altri.
Oggi parlano in tanti e in tanti vorrebbero dirti come si campa.Magari qualcuno lo sapesse!
Domenica ricomincia il pallone e ricominciano a sentenziare i pallonari (gli opinionisti) e  resteremo seduti al divano, questa volta senza lamentarci, perché ci hanno ridato il nostro giocattolo preferito.
Oggi è una bella giornata, finalmente al mare!
maestrocastello

lunedì 8 giugno 2020

ADOTTAUNAPOESIA!

Buon martedì,
Pian piano stacchiamo tutti i foglietti al mese di giugno e come dice Celentano “ e all’improvviso eccola qua”, parliamo ovviamente dell’estate.
Stamattina parlo di quando a scuola  imparavamo le poesie a memoria e a me piaceva.   “Silvia, rimembri ancora”, “ Settembre, andiamo; è tempo di migrare...” “La donzelletta vien da la campagna in sul calar del sole”.
Poi l’hanno ritenuto inutile e l’hanno abolito dalla scuola.
Hanno abolito cose importanti come l’Educazione Civica, nonostante segni di inciviltà galoppanti che si notano in giro.
Dovrebbe pensarci la famiglia o la scuola a dare l’a b c dell’educazione comportamentale ad un figlio? Nel dubbio, hanno messo questa disciplina sotto il tappeto.
Ma torniamo al valore dell’apprendimento mnemonico che aiuta il nostro cervello a camminare più velocemente.
Forse è a forza di abolire tante cose che poi  non si ha più memoria di nulla.
Personalmente ho ancora fermi nella memoria poesie che ancora recito bene a memoria : “L’albero a cui tendevi, la pargoletta mano .....”
“Ei fu, siccome immobile....”
Alle poesie, oggi si preferisce mandare a memoria i testi delle canzoni in inglese.
“Yesterday!”
A proposito, ggi risotto coi funghi .
Buona giornata
maestrocastello


venerdì 5 giugno 2020

SPAGHETTICONLEGONGOLE.

SPAGHETTICONLEGONGOLE.

Siamo al sabato, ad allora buon sabato!
Questo di tutti è il più gradito giorno, diceva il poeta perché domani non si lavora.
Sabato “Saturni dies”, giorno di Saturno per gli antichi e “Satuday” per quelli che sanno le lingue..
Ma sapevate che la parola sabato deriva dall’ebraico šabbāt (giorno di riposo)?
Chissà se Dio andava a scuola di sabato, ai suoi tempi.
Cosa sarebbe il sabato, se non ci fosse la domenica? Probabilmente un giorno come un altro.
Ieri ripensavo alla frase che tante volte si sente in pubblicità: “ Compri subito e cominci a pagare a gennaio 2021”.
Ci pensi che tu compri una macchina, la usi, magari l’abbozzi e nel 2021 devi cominciare a pagare un’auto già vecchia?
Oggi per me sarà un sabato speciale perché avrò a pranzo Marta e Beatrice e le vongole veraci l’ho messe a spurgare da ieri sera.
Che mangeremo a pranzo?
“Spaghetti con le gongole!”,
così dice Marta che farà cinque anni a luglio.
Felice sabato!
maestrocastello

mercoledì 3 giugno 2020

SENZAPIÙCONFINI.


                                        
                                           
All’alba di un nuovo mattino sono in attesa di immergermi in questo nuovo giovedì. Il giovedì è un giorno che mi sta simpatico, come il sabato, tanto che questi due giorni, per abitudine, li dedico alla pizza perché che mi dà gioia.
Ieri mi calo per la città e noto con piacere che la vita é ricominciata dappertutto con le dovute precauzioni, i tre mesi di  “iorestoincasa” hanno insegnato qualcosa. Si ritorna a vivere, ma con più attenzione. Non tutti. Chi abbandona la mascherina per strada, come fa coi fazzoletti di carta, per me è un killer e non un semplice maleducato.
La scuola deve dire grazie al computer che ha reso possibile la continuazione di un anno scolastico che è ormai agli sgoccioli. Anche i grandi sono stati coinvolti, per una volta, nelle video lezioni dei figli, con collegamenti non sempre affidabili. La tecnologia che si è resa utile a qualcosa, non solo come passatempo e, secondo me, ha finalmente segnato una svolta, anche se il contatto umano resta prevalente.
Per favore non continuate a postare catene da condividere con tutti gli amici, che fra i miei amici, che son tanti, ci sono giustamente quelli che non gradiscono , come il sottoscritto. I casi pietosi ce ne sono tanti nel mondo e non c’è bisogno che ce lo ricordiate anche voi; già lo fa bene la televisione che proprio quando attacco a mangiare, mi parla della fame nel mondo. 
Restiamo umani, ma non la facciamo troppo lunga.
Mattarella ieri ha nominato cavalieri una sessantina di eroi del covid. 
A proposito di eroi, io penso che i veri eroi sono quelli che in tempi straordinari, continuano a fare le cose ordinarie.
Buon giovedì!
maestrocastello 

(La mia sbriciolata fragole-yogurt e ricotta)

lunedì 1 giugno 2020

WIWAL’ITALIA!


Buongiorno e buon due giugno!
Già, oggi è la festa della nostra repubblica, che ci dà palpiti  quando siamo all’estero, quando gioca l’Italia, quando vinciamo una medaglia alle Olimpiadi, quando passano le frecce tricolori. Ci indigniamo quando le altre nazioni sparlano di noi.
Siamo come una medaglia che ha due facce.
Ci vergogniamo di essere italiani poi in tante altre occasioni e ci vediamo sempre ultimi in ogni classifica, fatta eccezione di Grecia e Portogallo.
Ma la cosa più grave è che seguitiamo ancora a sparlare gli uni degli altri : polentoni e terroni, nord contro sud.
Quando le cose vanno male è sempre colpa di quelli più deboli, proprio come a scuola : i bambini con handicap dice che frenano l’andamento di una classe e le famiglie degli alunni più virtuosi se ne lamentano spesso con la  povera insegnante che tenta disperatamente di far capire che abbiamo tutti gli stessi diritti a vivere. Una classe è lo specchio del mondo e dobbiamo capire che i deboli che ne fanno parte a buon diritto  sono anche una risorsa e non un limite, perché ci permettono di far pratica di civiltà , oltreché di umanità. Ci dispiace per chi la pensa diversamente, ma  non vogliamo che sia come a Sparta che i piccoli gracili o malformati, non buoni a combattere, vengano gettati fuori dalle mura della città.
Chissà se le malelingue, almeno oggi, se la pianteranno di sparare sul pianista!
Buon 2 giugno e lo dico da meridionale: Viva l’Italia!
maestrocastello 

martedì 26 maggio 2020

ARRIVERANNOASALVARCIGLIAMERICANI?


Buongiorno di martedì,
Apro gli occhi e trovo un giorno luminoso che mi stava aspettando da un pezzo per far colazione insieme.
Che stavo sognando, che volevo continuare a dormire, forse per finire il mio sogno?
E vedo  mia nonna che al mattino ci racconta i suoi sogni e e ne dà una sua interpretazione. I sogni per lei erano sacri, volevano darti dei richiami.
E vedo  mia moglie che aveva un libro dei sogni pronto nel comodino accanto al letto che consultavamo assieme. Infine vedo  mio padre e lo vedo soldato quando arrivarono gli americani a Nettuno, che vennero per salvarci bombardando ovunque.
Poverino, mio padre, lo vedo fuggitivo verso il suo paese, per salvarsi la pelle e quella volta la salvò.
Ma non vennero gli americani quella notte di febbraio che ebbe un infarto.
Mentre faccio colazione, vedo qualcosa volare dalla finestra , qualcosa di leggero; forse una piuma d’uccello.
Mi sono sempre chiesto: ma che fine fanno i palloncini scappati di mano ai bambini?
Oggi dovrò fare la spesa e spero di trovare una bottiglia di alcool etilico ad un prezzo onesto e non a 7 euro, come ho letto ieri  sui social: siamo incorreggibili!
Piove sempre sul bagnato, diceva mia madre.
Felice martedì.
maestrocastello

domenica 24 maggio 2020

L’AURORADIPINGEDISOLE



L’aurora dipinge il mattino di un nuovo giorno di una nuova settimana e s’annuncia, già alle sette, una giornata piena di sole. Gli uccelli sembrano impazziti stamani e fuori dalle finestre e mi danno il buongiorno, mentre consumo la prima colazione.
Quel cinguettio mi fa tenerezza e vado con la mente a quando ero bambino e avevo la finestra di casa che affacciava sopra un tetto fatto di coppi antichi e rivestiti di vellutello. Spesso sentivo cinguettare e poi un botto: era un giovane passerotto che nell’intento di spiccare il suo primo volo; precipitava sulla strada. Accorrevo a raccoglierlo da terra , mentre lui col becco spaccato seguitava a cinguettare. Hai voglia a dargli briciole di pane o mettergli in bocca qualche goccia di latte;continuava il cinguettio.
Allora provavo a farlo volare e lo lanciavo dalla finestra e lui finiva nuovamente sul tetto. Chissà poi che fine faceva, che non sentivo più la sua voce!
Anch’io che ero ancora piccolino ho spiccato il volo per il mondo che è rotondo, devi sempre volare e non ti puoi mai fermare.
Sognavo un mondo diverso, ma mi accontento di questo.
Una bella crostata con marmellata di fragole, oggi non mi ferma nessuno.
Felice giornata!
maestrocastello

DOMENICAÈSEMPREDOMENICA.



Buon giorno e buona domenica.
M’illude il pensiero delle domeniche di quando m’attardavo nel letto di casa mia e mi svegliava immancabilmente il profumo del ragù di mio padre che lui celebrava immancabilmente, come se dicesse Messa, ogni domenica.
Allora mi alzavo, ancora con gli occhi socchiusi per raggiungere il bagno e sentivo il ticchettare di un polletto che batteva sui vetri della portafinestra in cucina.
Mi alzavo che già erano pronte le orecchiette di mia madre nel sugo di mio padre e dicevamo bravi ad entrambi.
Chiedevo a mamma cos’era tutto quel rumore dai vetri della cucina e lei rispondeva che era il pollo al sugo che avevo nel piatto.
Mi ostinavo a mettere la camicia pulita prima di mettermi a tavola e immancabilmente mi impataccavo di sugo la camicia della domenica.
Menomale che mamma rideva, mentre di suggeriva di ricorrere al borotalco.
Oggi ? Vivo di ricordi e di una lasagna preparata da me ieri sera.
Così ci gustiamo questa domenica targata 2020.
Buona vita!
maestrocastello 

sabato 16 maggio 2020

COSAVEVALAPUNTURAMILITARE?



Felice giovedì,
Il giovedì, per me, è un po’ come il sabato ; entrambe le giornate sono un preludio gioioso del tempo: il giovedì è come una sosta per riprendere fiato nella settimana e il sabato, mi ricorda sempre “il sabato del villaggio “, certezza di fermarsi finalmente fra un giorno e illustrazione  di fare domani chissà cosa. 
Torniamo al giovedì che mi sovvengono gli gnocchi di Giovanna e io che aiutavo a farli. Un pasto facile e veloce, diceva sempre lei. Veloce sì, la schernivo io. Prepara il sugo col macinato, lessa, pela e schiaccia le patate, stando attento a non scottarti .... farli, calarli e levarli appena riemergevano dall’acqua bollente. La gioia di gustarli a tavola, è vero, non aveva prezzo e ne facevamo tanti che ci toccava mangiarli pure la sera.
Qualcuno mi starà invidiando... che tempi!
Sempre a proposito di tempo, Ieri ho letto un post: quando facevo il militare, ti facevano due punture al petto che a tanti provocava la febbre, ma stavi bene per tutti e quindici mesi di naia e avevi un fisico perfetto anche dopo. Ma che ci mettevano in quelle siringhe, eppure la medicina del tempo non era così avanti come adesso.
E le bottigliette di vino col bromuro dentro, per spegnere i nostri ardori giovanili, chi se li ricorda?; Adesso, al contrario si prendono il viagra per 
accenderli.
Bando alle ciance e felice giovedì, pure se oggi non c’è il sole io l’ho dentro di me e voglio trattenerlo per tutto il giorno!
g.

UNMAGGIOSPECIALE

MAGGIOÈUNMESESPECIALE.
sabato, 16 maggio 2020.
Dice qualcuno che un bel mattino progetta sempre qualcosa di speciale per noi e alzandoci con un atteggiamento positivo, dobbiamo solo andargli incontro e qualcosa succederà in giornata.
Il sole? Quest’oggi fa il ritroso su Roma, ma confido nella giornata prefestiva.
Qualche bella notizia è che presto si potrà uscire nella regione e senza più foglio di via,  che le notizie quelle brutte non mancano mai, “ci abbiamo fatto il callo”. A soli 48 anni, se va un altro grande: Ezio Bosso e non di Covid, ma di cancro
Non è giusto, Dio, che ci levi sempre i migliori dalla nostra formazione e mô come giochiamo? Forse lassù gli angeli perdono tutte le partite e chiedono rinforzi ksulla terra.
Ho notato che la gente in giro è corretta, se leviamo i soliti disattenti che si credono degli uomini super, quelli a cui non potrà mai succedere nulla; figurarsi un virus che neanche si vede!
Degli altri, quelli bravi che indossano le mascherine e rispettano le distanze; contesto l’atteggiamento ostile verso gli altri. Ti guardano torvi, come se fossi un appestato. Cristo, ma se indossiamo entrambi mascherina e guanti e ci teniamo ad una dovuta distanza; perché mi guardi male? Almeno che ci possiamo infettare pure con lo sguardo.
Ieri un amico, tutt’e due protetti e a distanza, ha risposto di sfuggita al mio saluto. “Homo homini lupus.”, dicevano i latini; speriamo finisca presto questa malattia sociale.
Ma bando alle ciance, buon sabato e andiamo incontro ad un nuovo giorno !
maestrocastello.

mercoledì 15 aprile 2020

GIRO GIROTONDO CASCA IL MONDO CASCA LA TERRA TUTTI GIÙ PER TERRA!

Che penso di questa pandemia che sta attraversando il mondo?
Sembra di essere piombati all’improvviso in un’altra realtà, un’atmosfera da sogno.  Mai avrei ritenuto possibile di vivere una esperienza simile, di portata mondiale. Sembra di trovarmi catapultato in un romanzo di fantascienza. Qualcosa del genere mi era capitato leggendo “Cecità” di Josè Saramago, scrittore portoghese e premio Nobel 1998 : in quel romanzo le persone, senza saperlo, si trasmettevano il virus della cecità, per il solo fatto di incontrarsi tra di loro. Fu allora che mi chiesi, era il 1995, “ e se ci capitasse davvero qualcosa del genere?”
Non di diventare ciechi, ma di passarci l’un l’altro, che ssó, qualche virus mortale?
Proprio ciò che sta effettivamente accadendoci in questo periodo.
Le sensazioni che mi  trasmisero le scene di quella lettura erano di panico, la paura di dover affrontare un nemico invisibile, una malattia per cui  non esisteva un antidoto.
La sensazione che abbiamo un po’ di tutti, oggi. è la stessa, la paura di contrarre inavvertitamente una malattia e non avere un vaccino preciso per combatterla.
Gli studiosi vanno per tentativi.
I jùpadroni che hanno le chiavi di questo mondo, col pensiero rivolto solo a fare soldi, non si sono preoccupati minimamente di pensarci in anticipo, il loro pensiero era rivolto soltanto a massacrare la Natura che ora si vendica.
Infatti pure adesso non pensano tanto al pericolo che rappresenta il
covid -19 sulle persone e che probabilmente ci sarà un ritorno; quanto piuttosto che la giostra riprenda a girare al più presto e mcome prima.
Come andranno le cose?
Questo lo sa soltanto Dio!
Usciremo migliori da questa crisi?
Ci credo poco.
È dura a sconfiggere l’egoismo, l’odio, l’intolleranza, la diffidenza, e perfino il razzismo che questa becera politica ha seminato in tanti di noi in questi anni.
Diventeremo migliori quando sarà finito tutto ?
Sono pessimista su questo, la storia insegna tutt’altro, le grandi tragedie sembrano già dimenticate; eppure non è trascorso poi molto tempo dagli orrori del passato e poco o nulla è cambiato nei comportamenti dell’uomo.
Qualcosa avremo pur appreso da questa pandemia?…
Spero tanto di sì, che il nostro modo di guardare il monjdo possa essere diverso, senza polemiche e senza egoismi.
Il mio animo poetico riserva al suo interno un posto speciale ai malati, a tutte quelle persone di buona volontà che si spendono per gli altri, pur sapendo i pericoli e ai bambini, quelli che più di tutti sembrano aver capito la gravità del momento e dammo ai grandi la forza necessaria per andare avanti.
Mi piange il cuore se penso agli anziani, nel vedere tutte quelle bare in colonna: non c’è  posto per loro  nemmeno  da morti. Muore con essi la migliore delle generazioni nella solitudine e nel totale abbandono. Se vanno senza un addio.
Si può fare qualcosa in questo momento?
Dice il saggio: “Chi vuole fare qualcosa sul serio trova una strada... gli altri una scusa.”
Si può fare qualcosa solo continuando a restare in casa,  come ci dicono,si aiuta se stessi e pure tutti gli altri.
Buone giornate !
maestrocastello

lunedì 13 aprile 2020

Notte , poesia al tempo del covid 19


La poesia ci salverà!

VITO LOCURCIO

Questa meravigliosa lirica ci arriva a proposito nel giorno di Pasqua e regalo più bello non poteva farci il poeta Vito Locurcio, come augurio che il sole tornerà a splendere per tutti noi.

“Notte compresa d’istinto materno,
rimbocchi al sonno dell’umano
i tuoi silenzi,
lasci alle stelle le illusioni
di chi veglia
e al diradare delle tenebre,
l’ansia di chi attende
promettendo il sole!”

(Vito Locurcio)

sabato 4 aprile 2020

Noi tutti nella “casa del Grande Fratello “.



Buongiorno e felice sabato !
È un fatto che la tecnologia ci aiuta in questo periodo di costrizione.
Il telefono squilla spesso in casa e la televisione, quella odiosa scatola parlante , come non mai ci fa compagnia.
Il mio televisore poi, che normalmente accendo di rado, ora s’è messo a far le bizze e proprio in questo periodo, ma le notizie sul virus, quelle le vedo. Sembra un bollettino di guerra.
Sì siamo in guerra, il clima è lo stesso; solo che mancano le bombe.
Ieri mi è capitato di dare uno sguardo fugace pure alla Durso e a quelli del “Grande Fratello “.
La Durso, quella che sbatte gli occhi  come le bambole di una volta e ora sa anche piangere a comando e pregare.
Un po’ invidio quei ragazzi che bivaccano nei giardini dì Cinecittà, senza avere il problema di andar a fare la spesa, che la roba da mangiare non si trova perché dagli scaffali dei supermercati ora s’è trasferita nei nostri congelatori, della serie: “caso mai scoppiasse la guerra!”.
Ci avreste mai pensato, che un giorno avremmo partecipato tutti al Grande Fratello, ma non nei locali cinematografici di Mediaset; ognuno di noi dalla propria “Casa”.
Facciamo tutti video-chiamate : io con le nipoti, mia figlia con l’istruttrice della palestra per una lezione a distanza, mia sorella- maestra coi propri alunni che dovranno fare gli esami a giugno.
Insomma, manca solo il Confessionale per le nomine; ma per quello rimediamo subito.
Andiamo con le nomine:
Nomino i vicini di casa di mio figlio che si lamentano quando Ivan porta in terrazza le sue bimbe di 5 e 7 anni a sgranchirsi le gambe e prendere un’ora d’aria come i carcerati.
Nomino i delinquenti che ti suonano alla porta, spacciandosi per quelli del Comune che distribuiscono mascherine gratis e invece vogliono rapinarti.
Nomino gli hackers dei computer dello Spallanzani di Roma e gli hackers del sistema informatico dell’Inps, nomino gli uccelli del malaugurio della televisione, nomino tutti gli sciacalli che approfittano di questo periodo per vendere mascherine false o a prezzi lievitati, nomino quelli che in questo periodo vanno a correre e non hanno mai corso, nomino quelli senza mascherina, nomino quelli che non hanno bisogno di uscire ed escono lo stesso, nomino quelli della Commissione Europea, nomino la Merkel, nomino i tulipani e chi li produce,  nomino Il presidente Trump col parrucchino, nomino i cinesi e ...
nomino il cornavirus o se vi pare covid 19 ; ma tanto non cambia la cosa.
Speriamo finisca presto tutto questo carosello.
Buona giornata!
giovanni o maestrocastello

giovedì 2 aprile 2020

EVANESCENZE



Vorrei essere altrove
come una rondine a primavera
fra i tepori del tempo.
Ci lasciammo quella sera
per vederci altrove,
no per necessità.
Eppure il pensiero
è sempre in lotta
con le evanescenze
che vorrebbero cancellare i ricordi
e fatico a volare.
Allora ti vedo altrove.
Il mio altrove è questa poesia,
è una fotografia,
un semplice dettaglio
come un tuo fermaglio
un disco,
un libro,
uno sguardo;
in fondo è con gli altrove
che si dileguano
le mie evanescenze.

g.

lunedì 30 marzo 2020

Riflessioni sul coronavirus

Buona sera,
già sapete che sono sempre propositivo e siccome già ho vissuto un’infanzia di miseria e di bisogni, questo periodo non mi spaventa più di tanto.
Ho timore più per i miei figli  e per i miei nipoti che per me personalmente.
Questo coronavirus ha portato alla luce tanti comportamenti strani che già prevedevo.
L’Europa di cui ci riempiamo la bocca è così come è nata, dei più forti e dei più arroganti.
Qualcuno si chiede perché l’Italia non s’è attrezzata da subito, appena saputo dell’espandersi del virus e stasera sento rispondere che il materiale medico era già in partenza a fine gennaio da altri Stati europei per l’Italia, ma fu bloccato.
L’atteggiamento soprattutto della Germania riguardo agli euro-bond (prestiti negati alle nazioni europee in difficoltà che sarebbero stati regolarmente restituiti) e quello spocchioso della Francia e dell’Inghilterra non mi meravigliano.
Il virus è arrivato pure da loro, ma noi non ne siamo affatto contenti.
Dovremmo viaggiare da soli, ma capisco che da soli ormai non si va da nessuna parte.
D’altronde c’è ancora da risistemare bene le cose in Italia tra nord e sud.
Il coronavirus sta imperversando soprattutto al nord e questa può essere l’occasione buona, sud e nord d’Italia, per riunirci finalmente attorno alla stessa bandiera, fare uno sforzo comune; non solo cantare lo stesso inno nazionale.
Ora si dovrebbe fare solo silenzio e lavorare tutti assieme per superare questa prova .
Non sono momenti di fare polemica, specie in politica, ma stringere i denti e andare avanti.
La crisi, diceva Albert Einstein, può essere una benedizione La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi.
La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura.
È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie.
Chissà se, fatta allora l’Italia, ora stiamo finalmente facendo gli italiani!
maestrocastello 

sabato 28 marzo 2020

RIPARTIREMO

Ripartiremo dalle luci
di un nuovo mattino
e la vita riprenderà a danzare.
I semi di speranza
nei vasi dei nostri balconi
saranno diventati fiori di certezza
e profumeranno l’aria
che echeggerà ancora
di Inno Nazionale
e di applausi a mezzogiorno.
Alle nostre tavole serviremo
piatti di gioia
e i nostri bambini
andranno per strada a giocare
certi d’aver appreso, stando a casa,
una lezione che nessun’aula scolastica potrà dare.
Usciremo finalmente di casa
portando a spasso i nostri sorrisi
e guarderemo con occhi diversi
camici e divise,
certi che un grande cuore
batte sotto i loro vestiti.
Ricorderemo gli anziani,
vittime preferite
del virus della solitudine.
Avremo un ricordo pietoso
di chi se n’è andato in silenzio
senza un fiore e senza saluto.
Ricominceremo e quello
sarà un giorno importante,
un giorno diverso,
ricominceremo e la nostra vita futura
non sarà più la stessa.

(maestrocastello 28 marzo 2020)

sabato 1 febbraio 2020

DIALETTO È BELLO!

Sant’Agata di Puglia per me non è solo il paese Sant’Agata, ma la componente dell’animo umano che so di poter trovare anche in tutti coloro che hanno come punto di riferimento un paese, il loro paese di nascita.
Noi santagatesi abbiamo tutti qualcosa in comune che è radicato nel nostro DNA . Mia moglie mi diceva sorridendo: “Sei proprio un santagatese!”, perché mi vedeva volitivo, pieno di orgoglio, ‘ngazzùse, sparagnino, uno ca le pièce accucchiè li sòlde e tante cose ancora.
Comunque, non siamo proprio tutti così.
Ma la cosa che ci accomuna proprio tutti è la nostra lingua-madre, il dialetto santagatese.
Il dialetto non è un limite, ma un valore aggiunto e non ce ne dobbiamo vergognare, anche vivendo in altre parti del mondo.
Direte voi che oggi viviamo in un contesto politico-economico europeo e mondiale diverso dal passato. Ma ragionando in tal senso allora non vedo perché non passare direttamente alla lingua inglese.
Il dialetto è bello, una cosa che è solo nostra, sono  le nostre radici; è un lascito di tutte le generazioni passate e non deve morire.
Il dialetto è sinonimo di libertà e va difeso.
Attenti a non farvi rubare la lingua!
Ho scovato questi meravigliosi versi siciliani di Ignazio Buttitta.

Quannu ci arrobbano a lingua.

Un populu
mittitulu a catina
spugghiatilu
attuppatici a vucca
è ancora liberu

Livatici u travagghiu
u passaportu
a tavula unni mancia
u lettu unni dormi
è ancora riccu

Un populu
diventa poviru e servu
quannu ci arrobbano a lingua
addutata di patri:
è persa pi sempi.

.....

Bóna jurnèta!
maestrocastello