lunedì 30 marzo 2020

Riflessioni sul coronavirus

Buona sera,
già sapete che sono sempre propositivo e siccome già ho vissuto un’infanzia di miseria e di bisogni, questo periodo non mi spaventa più di tanto.
Ho timore più per i miei figli  e per i miei nipoti che per me personalmente.
Questo coronavirus ha portato alla luce tanti comportamenti strani che già prevedevo.
L’Europa di cui ci riempiamo la bocca è così come è nata, dei più forti e dei più arroganti.
Qualcuno si chiede perché l’Italia non s’è attrezzata da subito, appena saputo dell’espandersi del virus e stasera sento rispondere che il materiale medico era già in partenza a fine gennaio da altri Stati europei per l’Italia, ma fu bloccato.
L’atteggiamento soprattutto della Germania riguardo agli euro-bond (prestiti negati alle nazioni europee in difficoltà che sarebbero stati regolarmente restituiti) e quello spocchioso della Francia e dell’Inghilterra non mi meravigliano.
Il virus è arrivato pure da loro, ma noi non ne siamo affatto contenti.
Dovremmo viaggiare da soli, ma capisco che da soli ormai non si va da nessuna parte.
D’altronde c’è ancora da risistemare bene le cose in Italia tra nord e sud.
Il coronavirus sta imperversando soprattutto al nord e questa può essere l’occasione buona, sud e nord d’Italia, per riunirci finalmente attorno alla stessa bandiera, fare uno sforzo comune; non solo cantare lo stesso inno nazionale.
Ora si dovrebbe fare solo silenzio e lavorare tutti assieme per superare questa prova .
Non sono momenti di fare polemica, specie in politica, ma stringere i denti e andare avanti.
La crisi, diceva Albert Einstein, può essere una benedizione La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi.
La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura.
È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie.
Chissà se, fatta allora l’Italia, ora stiamo finalmente facendo gli italiani!
maestrocastello 

sabato 28 marzo 2020

RIPARTIREMO

Ripartiremo dalle luci
di un nuovo mattino
e la vita riprenderà a danzare.
I semi di speranza
nei vasi dei nostri balconi
saranno diventati fiori di certezza
e profumeranno l’aria
che echeggerà ancora
di Inno Nazionale
e di applausi a mezzogiorno.
Alle nostre tavole serviremo
piatti di gioia
e i nostri bambini
andranno per strada a giocare
certi d’aver appreso, stando a casa,
una lezione che nessun’aula scolastica potrà dare.
Usciremo finalmente di casa
portando a spasso i nostri sorrisi
e guarderemo con occhi diversi
camici e divise,
certi che un grande cuore
batte sotto i loro vestiti.
Ricorderemo gli anziani,
vittime preferite
del virus della solitudine.
Avremo un ricordo pietoso
di chi se n’è andato in silenzio
senza un fiore e senza saluto.
Ricominceremo e quello
sarà un giorno importante,
un giorno diverso,
ricominceremo e la nostra vita futura
non sarà più la stessa.

(maestrocastello 28 marzo 2020)