domenica 21 marzo 2010
L'arte di guardare verso l’alto.
Mi è capitato, ultimamente, di ammirare i quadri architettonici di Marco Petrus, uno degli esponenti di maggior rilievo del rinnovamento pittorico italiano di quest’ultimo ventennio. Ho notato che la peculiarità della sua arte è disegnare città fatte di palazzi ridotti all’essenziale che guardano tutti verso l’alto. Non si vedono strade, non si vedono auto, non si vedono uomini gravati dai problemi di ogni giorno; ma solo questi enormi scheletri di cemento protesi verso il cielo. Qual è il vantaggio di guardare verso l’alto? I Magi, guardando verso l'alto, scoprirono la stella. Che cosa può significare per noi fare altrettanto? Non chiuderci nel basso profilo degli interessi di parte o di partito. Nel basso c’è la quotidianità dei nostri egoismi in lotta tra di loro, dove prevale sempre la furbizia; in alto, invece, risiedono le nostre aspirazioni più profonde, quelle che ci elevano e ci danno la forza di campare. A pensarci bene,però, un palazzone senza vita mette un pò tristezza; che non si può prescindere da chi ci vive intorno. L’arte è una lettura fantasiosa del reale e poi c’è la dura realtà di tutti i giorni, quella che si combatte proprio nelle strade che mancano nelle opere di Petrus. Allora, dobbiamo guardare verso l’alto per ricercare la spinta utile a migliorare la vita che affrontiamo in basso. Ci sono tante cose buone da fare, tanti valori da far emergere, tante iniziative da incoraggiare, tanta pigrizia e affanno da debellare. Quando riusciremo a far tacere i nostri egoismi, allora contribuiremo efficacemente a rendere più umane quelle persone che non vengono volutamente disegnate dal pittore Petrus.
Buona vita!
maestrocastello.
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