Un maestro Zen ricevette una volta un illustre professore universitario che era andato da lui per interrogarlo sullo Zen. Il maestro servì il tè. Colmò la tazza del suo ospite e poi continuò imperterrito a versare. Il professore guardò traboccare il tè e, non riuscendo più a trattenersi, esclamò risoluto: “E’ Ricolma! Non ce n’entra Più!” “Come questa tazza”, disse allora il maestro, “tu sei ricolmo delle tue opinioni e congetture. Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza?”.
Riflessioni……
I presuntuosi, dopo gli ipocriti, sono mal sopportati dalla gente. Eppure quante persone incontriamo nella vita o vediamo semplicemente in televisione, sia essi politici o gente dello spettacolo, che dicono di sapere tutto, che amano ascoltarsi, che ti danno le ricette sul come vivere, che pensano di suscitare ammirazione e ci lasciano invece totalmente indifferenti. Una persona virtuosa lascia che siano gli altri a scoprirne tutto il valore. Eppoi, chi di noi sa abbastanza da ritenersi sapiente! Socrate che era un vero sapiente sosteneva la tesi della “docta ignorantia” ; infatti, di fronte alla vastità dello scibile umano si sentiva smarrito, tanto da dire: “so di non sapere”. La presunzione fa nascere l'invidia, l'arroganza, il disprezzo, l'indifferenza e talvolta induce a commettere abusi e violenze nei confronti degli altri. Prendete i dittatori della storia, vittime della loro presunzione di onnipotenza ; che fine hanno fatto? Suicidi, finiti in solitudine o morti appesi nelle piazze. Una brutta cosa la presunzione che consiglierebbe, ogni tanto, un bel bagno di umiltà per vivere meglio la nostra vita. Alessandro Manzoni diceva una grande verità: “Tanto grande è un uomo, quanto più sa farsi piccolo” e non stiamo certo parlando della statura fisica!
Buona vita!
Maestrocastello.
mercoledì 31 marzo 2010
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Questa società che mira solo alle "eccellenze" è un'ottima fucina di presunzione ed arrivismo
RispondiEliminaL'UMILTA' PAGA SEMPRE!
RispondiEliminaLc 14,1.7-14
RispondiEliminaAvvenne un sabato che Gesù era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo.
Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola: “Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”.
Disse poi a colui che l’aveva invitato: “Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch’essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio.
Al contrario, quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti”.