Questi nostri splendidi paesini del Sud che lottano per la loro sopravvivenza e fanno parte di quella “ questione meridionale “ che non si è mai risolta. La loro struttura resiste al tempo e, con l’abbandono dei paesi, la vegetazione si riappropria lentamente dei suoi spazi, ma poi ci pensa l’uomo, con atti vandalici, a distruggere.
habitat incantevoli. Dicevamo l’abbandono: agglomerati di case tutte vuote, interi paesi in vendita e, per fortuna, qui non c’è mercato, altrimenti, come nelle squadre di calcio, qui in paese avremmo tutti stranieri.
Le case di paese, lasciti dei nostri antenati, stanno là e nessuno le vuole: dei figli nessuno è interessato, perché vivono lontano e comunque queste case rappresentano una spesa anche a tenerle vuote. Le case di paese sono in attesa di riaprire i battenti poche settimane all’anno, nel mese di agosto.
Chissà se a qualcuno viene l’idea di ristrutturale per fare un breast and breakfast originale: si mangia in un posto attrezzato e la sera si dorme in ciascuna di queste casette. È un’idea per creare turismo e far sì che il paese non muoia.
Le idee vengono purtroppo da fuori, da parte di forestieri che capitano per caso in paese, notano la bellezza del posto e si fanno venire l’idea di acquistare magari un grottino per ristrutturarlo e venire a passarci dei periodi di vacanza.
Le foto mostrano un esempio realizzato da forestieri tempo fa a Sant’Agata di Puglia, in provincia di Foggia; un ameno paesino dei Monti Dauni.
maestrocastello
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