mercoledì 29 luglio 2015

È nata Marta!


Questa sera la gioia ha bussato alla nostra porta e ci ha lasciato un dono bellissimo: è nata Marta Castello! Una festa che non ha uguali, un dono, il più intenso, per Agnese e Ivan, i suoi  trepidanti genitori e una bella compagnia per Beatrice, la sua tenera sorellina di appena ventuno mesi che da diversi mesi ha continuato a dire: "Matta, Matta", quando le chiedevi: " come si chiama la tua sorellina?". È un'emozione grande per tutti noi mentre la stiamo guardando, di straforo, in un angolo di corridoio del Fatebenefratelli di Roma, una festa che contiene la promessa della nostra vita che continua attraverso questo batuffolino che mi guarda, una inspiegabile emozione personale mentre prendo confidenza con le sue dita e le sento riscaldarsi al mio calore. Una specie di presentazione: " sono tuo nonno... Ti amo piccolina! ".
Maestrocastello

venerdì 10 luglio 2015

Emigranti noi.


Noi che pretendiamo sicurezza e legalità, noi che mostriamo sconcerto davanti al fenomeno dell'immigrazione dai paesi nordafricani; noi maccaroni moderni abbiamo rimosso completamente il ricordo del nostro grande esodo verso l’estC’è da chiedersi da cosa scaturisca questa ostinata amnesia, e la risposta più plausibile è: dalla vergogna degli emigranti stessi, una volta tornati a casa o costruitasi una vita decente altrove. Perché non vogliono che i propri figli conoscano l’onta di aver fatto la fame, o perché non accettano di scorgere nei volti dei clandestini lo stesso sguardo che avevano molto probabilmente i propri padri.
La negazione di questa triste storia rispecchia il desiderio di rimozione, il quale è esternato con maggior veemenza proprio in quelle zone d’Italia dove l’emigrazione è stata più consistente e recente.
E l’aumento del pregiudizio e del razzismo in queste regioni è direttamente proporzionale al rifiuto della memoria.
In questa società xenofoba che ha deliberatamente cancellato parte del suo passato, la chiave di svolta per un futuro migliore sarebbe assumere che l’emigrazione è un fenomeno che si ripete all’infinito, senza limiti di tempo e di spazio, e che l'espatrio per necessità ha caratteristiche simili in ogni epoca e nazione.
E per farlo è necessario riprendere il filo di questa dolorosa memoria, scavare nel ricordo dei nostri padri miserabili e umiliati, per comprendere che il diritto a un’esistenza dignitosa è comune a tutta l’umanità e per rivalutare il senso di una storia che non conosce fine. 

Buona vita!
Maestrocastello