martedì 15 marzo 2022

Ho sognato

 Grazie papà per queste pillole di saggezza!


Ho sognato

di nemici abbracciati,

di sorrisi incrociati, 

di paccate eclatanti,

di un mondo di pace

senza bombe e soprusi

di libertà senza condizioni, 

senza scioperi e intrusioni,

senza mafia, senza padroni,

senza denari, senza raccomandazioni,

mi sono svegliato

e ho pianto.

(Pietro Paolo Danza)

venerdì 18 febbraio 2022

Era il tempo....


Spesso scordiamo il passato, chi eravamo; ed è per questo che non apprezziamo ciò che ci concede la vita nel presente. 
Dovremmo resettarci ogni tanto e ripescare quelle vecchie energie che ci hanno permesso di progredire, per guardare più serenamente e fiduciosi al futuro.
Questa poesia, scritta qualche tempo fa dal nostro giovane amico santagatese, Tonino Locurcio, che ci ha lasciato da pochi anni, ma lo portiamo sempre nel cuore.
Questa poesia ogni tanto me la rileggo; per non scordare come eravamo un tempo.

ERA IL TEMPO.
Era il tempo che il gallo cantava
e l’asino ragliava.
era il tempo che si parlava
poco con la bocca e tanto con gli occhi
era il tempo che se avevi cinque lire
te le tenevi strette in pugno
per paura di perderle
era il tempo che le scarpe 
o t’andavano troppo strette
o troppo larghe
era il tempo che a mezzogiorno 
si mangiava nella stessa spasetta
e si beveva nella stessa giarretta
e la sera chi dormiva 
a capo del letto e chi ai piedi
forse non era un bel tempo 
ma era il tempo nostro.
(Tonino Locurcio)

martedì 7 dicembre 2021

Addio a Toni Santagata.

 Un cantante, un paese!


Pochi giorni separano le date essenziali di Toni Santagata, il 9 e 5 dicembre, i giorni che scolpiscono una vita e che vita!

Sembra ieri che noi ragazzini lo ascoltavano dare le prime strimpellate nella piazza di Sant’Agata e mai immaginavamo che quella voce e quella chitarra avrebbero girato tutto il mondo a far conoscere Sant’Agata di Puglia dappertutto . E per riuscirci meglio si era addirittura cucito addosso il nome artistico del suo paese SANTAGATA.

Aveva sposato la semplicità e col sorriso perennemente stampato in viso affascinava le platee dovunque si esibiva, portando il buonumore.

Artista intelligente che sapeva leggere la realtà e farla oggetto nella sua musica, precursore di generi nuovi nel mondo dello spettacolo aveva, insieme ad altri, anticipato il cabaret italiano. 

In questo era aiutato dalla caparbietà della nostra gente e dalla capacità di vedere sempre più lontano degli altri.

È grazie a lui che è nato il folk in Italia ed ha conosciuto un periodo d’oro a livello nazionale, negli anni settanta-ottanta tutti cantavano in Italia  “Quant’è bello lu primme ammore “. 

Le sue che sembravano solo “canzonette”, erano spesso profonde in ciò che volevano significare. Aveva composto “ Lu maritiello”, ma anche opere impegnative da teatro. Il suo repertorio è immenso e ce l’ha ricordato nelle lunghe dirette di questo lockdown, da casa sua e senza pubblico.

Oggi è in lutto non solo la sua famiglia, ma tutti noi appartenenti ad un paese, Sant’Agata, la Puglia. 

Scompare un mondo, il nostro,  mondo degli anni spensierati e ovattati  dei nostri paesini di montagna che a tutto credevano e mai che la favola Toni Santagata un giorno potesse finire.

Ciao, Tonì (non so più che dire, mi scappa da piangere), 

già ti immaginiamo intonare con gli angeli il  coro di una musica a noi tanto cara:

 “E mi vien voglia !

Rip.

martedì 16 febbraio 2021

AMICI SUL WEB.


Buongiorno, le mie amicizie sui social lievitano col passare del tempo e ciò non mi dispiace affatto, perché mi permette di essere in contatto con tanta gente, specie in tempi di distanziamento sociale. 

Anche un semplice saluto, al mattino fa bene!

Dice, ma sono amicizie virtuali; e chi se ne fotte!

Mi urta però chi s’intrufola dappertutto per diffondere attività commerciali, idee politiche personali non richieste, le catene religiose e via discorrendo.

Accetto anche il fatto che tanti passano per i social solo per il gusto di curiosare, chissà che a forza di guardare, non si facciano coraggio a partecipare attivamente anche loro. Per chi scrive è piacevole sapere di suscitare attenzione e interesse in chi legge; oggi si legge così poco!

È bello e meritevole tenere compagnia anche senza il “mi piace”.

Tanti sono soli e bisognevoli di un contatto umano, se pure virtuale.

Gradisco i commenti che sono stimolanti per chi scrive, un invito a continuare.

Facebook ha regole nascoste di visibilità che non conosciamo e spesso leggo che esistono meccanismi perché compaiano amici che non apparivano da tempo, ma io me ne disinteresso.

È inutile voler sapere chi ti legge: se ti esponi, c’è il caso che ti leggano tutti; basta rispettare le regole di buona educazione e non essere blasfemi o scurrili. Le idee degli altri le puoi criticare, ma vanno rispettate.

Ringrazio il web che mi permette di avere segnali di gradimento da parte di amici reali che avevo perso di vista e tanti che neppure conosco, comunque interessati alla mia compagnia quotidiana.

È bello creare assieme un po’ di calore umano in questo tempo gelido di neve e di preoccupazioni collettive.

L'amicizia, comunque  sia, è una forma d’amore!

(giovanni)

sabato 23 gennaio 2021

Le certezze.


Buongiorno, stamattina mi frulla questo pensiero per la testa: se sia vero che per vivere meglio avremmo bisogno di certezze. Ma sappiamo che le certezze in realtà non esistono.  Non c’e nulla di certo a questo mondo, tranne la morte e le tasse, così diceva Benjamin Franklin, non a torto. Fino a qualche settimana fa dicevamo, a proposito del duemilaventuno, “Questo sarà un anno diverso” e ci accorgiamo poi che tutto procede come prima, anzi; che tutto dipende da noi, dal nostro impegno e dal nostro comportamento. Bisogna imparare a navigare in questo mondo che è un oceano di incertezze e di dubbi. Ma poi chi dice che sia tutto negativo? 

Bisogna lasciar perdere le certezze. Il contrario della certezza non è l’incertezza, ma l’apertura, la curiosità e la volontà di abbracciare il paradosso, invece di scegliere l’ovvio.

Bisogna convincersi di accettare noi stessi esattamente come siamo, senza smettere di imparare e di crescere. 

E non speriamo tutto nei miracoli che poi i santi si scocciano e non ci lamentiamo che non facciamo mai tredici al totocalcio se non facciamo mai la schedina.

E giocare la schedina, badate, significa rischiare di viverla questa vita.

(maestrocastello )

lunedì 18 gennaio 2021

La frégula alle vongole.

 


La domenica che non t’aspetti , 

ieri a pranzo con Ilaria abbiamo sperimentato la “frégula sarda con le vongole”. Già, la frégula, una pasta di semola prodotta solo in Sardegna che si sposa a meraviglia con le arselle o le vongole; al posto dei classici spaghetti. Una meraviglia se cotta bene. 

Noi avevamo le vongole.

La famiglia riesce a scaldarti anche i giorni più freddi di gennaio e se ci aggiungi le nipoti nel pomeriggio, la temperatura sale di parecchio.

La domenica che prevedevi monotona, diventa all’improvviso addirittura solare; anche quando il sole non c’è. Diceva George Bernard Shaw che una famiglia felice non è che l’anticipo del Paradiso e non aveva tutti i torti. 

Per una volta è stata una gioia rimanere tappati in casa e assaporare la gioia che scaturiva dalle sole nostre voci che si parlavano non al cellulare, non in video chiamata; ma a qualche metro di distanza. 

“ Nonno, abbiamo fatto questo disegno per te” dice Marte che l’anno prossimo va in prima. Poi guardi suo padre, tuo figlio, e pensi ad un testo sacro dell’ebraismo: “ quando insegni a tuo figlio, insegni al figlio di tuo figlio “, è proprio vero che l’insegnamento di Dio è universale.

Il pomeriggio scivola via tra un tè caldo e un dolce ricordo di nonna Giovanna: parliamo dei suoi lavori con la lana.

“Ragazzi, fra poco andiamo che si fa notte e fa freddo”.

Dovremmo vederci più spesso, dovrebbe essere più spesso domenica, ma tanto noi ci cerchiamo , ma tanto noi ci pensiamo, anche quando non ci vediamo; perché siamo una famiglia, siamo una bella famiglia, perché siamo il paradiso!

maestrocastello 


(frégula con frutti di mare).

martedì 5 gennaio 2021

ABBIAMO BISOGNO DI MITI.

 

Ma cosa sono i miti, se non dei racconti immaginari che l’uomo da sempre si crea per dare senso ad un mondo senza senso. Sono un po’ alla stregua dei sogni e nessuno può dire se siano veritieri, finché non si dimostra il contrario. 

La mitologia viene accostata alla poesia che fa viaggiare la fantasia e dà respiro a questo mondo senza respiro.

Tutto esiste, anche se solo nella nostra mente e per questo che l’uomo da sempre si crea dei miti che racconta ai piccoli per dipingere bello un mondo che tanto bello non è. 

Racconta di fate, di miti, di draghi in quegli anni senza tempo tra l’infanzia e, diciamo, i sette anni; quando i bambini abitano il mondo del mito.

Il mito non è una bugia, è irrilevante se una storia sia vera; ma è un modo efficace per aggirare fredde verità . 

Il mito è la metafora della vita e, in quanto tale,  è vero e necessario.

I miti erano storie di un mondo che una volta si raccontavano i grandi e che poi hanno trasmesso ai bambini, un mondo rifugio dal mondo, in cui, se potessero, vorrebbero ritornare loro stessi.

Lo capirete domani, dagli occhi compiaciuti dei grandi, mentre i piccoli apriranno la calza della Befana.

Il compagno che, a sette anni, ti spiattella che personaggi come la Befana e Babbo Natale non esistono e pensa di aver fatto una furbata; ti ha solo distrutto il mondo dei sogni e dovrai inventarti qualcos’altro in cui credere.

Tutti abbiamo bisogno di miti.


(maestrocastello )