venerdì 21 agosto 2015

La religiosità dei mafiosi.


La religiosità dei mafiosi dimostra fino alle estreme conseguenze il carattere “formale” che ha assunto la fede cattolica in Italia e non solo nel Mezzogiorno. La malavita fa uso di una religiosità di facciata come fattore di identità e di legittimazione sociale più che come espressione di una sofferta interiorità. I mafiosi sono religiosi? Eccome! La religiosità dei mafiosi fa sì che anche l'uso della violenza come strategia di vita e di successo può essere coperta tranquillamente dalla fede. I mafiosi si riconoscono e si ritrovano in una fede che non chiede loro coerenza e non verifica socialmente ciò che si professa e ciò che si fa. E' noto a tutti la religiosità di Provenzano che scriveva i pizzini sui foglietti della Bibbia che aveva sempre con sé. Proprio in questi giorni sta facendo scandalo il funerale show, stile padrino, di Vittorio Casamonica, capo dell'omonimo clan malavitoso che opera nella zona Sud della capitale, svoltosi a Roma, nella parrocchia di San Giovanni Bosco, al Tuscolano. Carrozza trainata da cavalli, dicono sia la stessa di Totò alla sua morte, gigantografia del boss sulla facciata della Basilica, musica del film “Il padrino”, elicottero che lanciava petali di rose dal cielo e tutto un quartiere imbottigliato che s'è sentito offeso da una tale manifestazione che ha mortifica tanti cittadini onesti. Questa parrocchia è la stessa dove, nel 1990, fu celebrato il funerale ad Enrico De Pedis, detto Renatino, criminale e boss dell'organizzazione criminale denominata “Banda della Magliana”, poi sepolto addirittura nella cripta della Basilica di sant'Apollinare. Cose dell'altro mondo. Questa parrocchia che oggi celebra funerali da film al boss Casamonica, è la stessa che nel 2006 negò i funerali religiosi a Piergiorgio Welby, affetto da distrofia muscolare, che aveva deciso di porre fine alle sue sofferenze durate un decennio, facendosi staccare la spina del respiratore artificiale che lo teneva in vita. I funerali, pur se in forma civile, si svolsero ugualmente fuori della Basilica ed io c'ero! Quell'atteggiamento della Chiesa fu stigmatizzato anche da tanti cattolici che si rifiutarono di entrare in chiesa, almeno per quel giorno. De Petris e Casamonica sì e a Welby niente funerali. Il parroco ha dichiarato che lo rifarebbe e che è Dio che deve giudicare. Secondo il vaticanista Giacomo Galeazzi, il prete può e deve rifiutarsi di celebrare il funerale religioso se è noto che il defunto aveva una condotta di vita completamente al di fuori dei comandamenti di Dio, una condotta esibita dai suoi parenti durante le esequie. Tali comportamenti, proprio quando Papa Francesco ha da poco pronunciato pubblicamente una sentenza di scomunica per i mafiosi, non fanno che depotenziare la forza del magistero del Papa. Certi comportamenti finiscono poi per destabilizzare il nostro atteggiamento verso questi preti che permettono i funerali religiosi ad un boss mafioso e, magari, li negano ad un divorziato.  
La presenza dei pubblici poteri? meglio non parlarne. Ora sappiamo in modo chiaro chi dispone della nostro quartiere e della nostra città.
buona vita!

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