lunedì 6 maggio 2019

Sono un libridinoso


Lo confesso: sono affetto da “libridine”, la malattia da libro, quella che mi fa rallentare ogni volta che passo davanti ad una libreria e, anche se vado di corsa, mi viene la tentazione di fermarmi ed entrare.
Quella grossa concentrazione di carta stampata mi dà alla testa, mi fa aggirare fra i banchi ad ispezionare titoli, colori, copertine e fascette.
Non resisto alla tentazione, ne prendo in mano uno e l’annuso, come fossi un cane da tartufo: mi piace l’odore della carta stampata di fresco.
Passo  dalle ultime novità ai libri datati, ai libri già letti e quelli che mi prometto di leggere. Sono insaziabile, vorrei possederli tutti.
Amare un libro non tanto per il suo contenuto, ma per la fisicità. Una volta letto smette di essere una copia qualunque e diventa una tua creatura. Non si può più prestare, col rischio che non ti torna indietro; piuttosto ne regaleresti uno nuovo , ma quello tuo no. Sulla tua copia vi hai apposto dei segni sui tratti che ti hanno regalato emozioni, quasi a farlo sapere o a ricordartene.
Il libridinoso si affeziona a ogni libro, perfino a quelli che disprezza.  Se qualcuno ti regala il libro di un autore che non ami, lo riponi da una parte, ma non lo butti via; non ne hai il coraggio!
La libridine in fondo è una bella malattia da cui difficilmente si guarisce ed io sono contento di esserne affetto.
Buona vita!
maestrocastello 

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