venerdì 6 agosto 2010

"Anche la mucca nera fa il latte bianco" (Guinea). Detti e proverbi come pillole di saggezza.


La saggezza popolare è racchiusa nei tanti proverbi che la gente usa per chiosare un discorso senza tanti giri di parole. Molti sostengono che i proverbi non siano altro che un condensato di luoghi comuni; eppure essi generalmente riportano delle verità che sono il frutto della cosiddetta filosofia popolare. Ci danno noia quelli che condiscono ogni discorso con detti scontatissimi, tipo: “Tanto va la gatta…”, “Chi va con lo zoppo…” , “Meglio un uovo oggi…” e via discorrendo; peggio ancora, ci fanno ridere quelli che fanno un po’ di confusione con detti popolari di cui non ricordano l’esatta dicitura, come: “Non c’è trippa per cani, invece di gatti”, “Nella botte piccola c’è l’olio buono, invece di vino”, oppure “ Lascialo cuocere nella sua acqua, invece di brodo”. Molti detti non sono così scontati, specie quelli paesani, ci sorprendono anzi per la loro acutezza e sagacia: essi sono tratti da usi, costumi e leggende nate dal popolo e nascondono verità profonde sottoforma di metafore o similitudini. Molti sono comuni a lingue diverse e sono esplicitati in forme differenti, per esprimere sostanzialmente una medesima verità. Credo che abbiamo il dovere di conservare e difendere tutto il patrimonio culturale che è racchiuso nei proverbi, in quanto essi rappresentano una traccia importante delle epoche passate e ci indicano il percorso di civiltà che hanno sperimentato quelli che ci hanno preceduto. Ho raccolto alcunni detti lucani che trovo davvero gustosi, perché fanno sorridere per il linguaggio schietto e rivelano tutta la saggezza di gente semplice che sa leggere dentro i gesti di ogni giorno.
Buona vita!
maestrocastello.


DETTI LUCANI
1) Chi tropp' s'abbascia lu cule s' mostra
(Chi si abbassa troppo farà vedere il fondoschiena).

2) Fa prima 'na femmena a truvà 'na scusa ca 'nu soresce a truvà 'nu purtuse.
(Quando deve trovare una scusa la donna è più veloce del topo nel trovare una scappatoia).

3) Li sciabbole stanne appese, li fodere cumbattene
(Le persone sbagliate al posto sbagliato).

4) E' chianggiure, veramente, lu mort' ca 'nun dascia niente
(E’ pianto vero, quello per una persona che non lascia nulla).

5) Quann' lu cule mena vent' lu miereche stà allabente
( Quando il fodoschiena rumoreggia, la persona gode ottima salute ed il medico non serve).

6) Chi zappa beve acqua, chi porta beve vine
(la vera fatica spesso non viene premiata).

7) Turrone d' fera: tutta carta niente cupeta .
(Il torrone comprato ad una fiera(posto occasionale) : è tutta carta e poco da mangiare). N.B La cupeta sta per il torrone al sud.

8) La addina fà l'uove e a lu adda gn' bruscia lu cule
(La gallina fa l’uovo e capita che il gallo abbia bruciori in quel posto!)

9) Li ciucce 'nnanz' e li cavadde appresse
(Spesso gli asini procedono davanti, seguiti dai cavalli (invece del contrario).

10) Nun tene pane e va truvenne savicicchie
(Gli manca l’essenziale (pane) e va in cerca del superfluo (companatico).

11) Quanne lu 'mbriache nunn' vole, tutt' lu dann' a beve
(tutti ti offrono da bere all’ubriaco, ma quando non ha sete).

12) Mieglie 'nu marire brutt' ca mica 'ntutte
(Meglio brutto un marito che non averlo per niente).

13) Lu scarpare ca nunn'ha chi fà conta li forme
(Quando il calzolaio perde tempo (conta le forme delle scarpe), significa che non ha lavoro.

14) Vizi da generale, pàa da capurale
(Spende più di quello che guadagna).

1 commento: