sabato 29 dicembre 2012

Dividi il companatico, raddoppia l’allegria.


Circola in questi mesi sul web un video di Esperimento Comparte che ha totalizzato milioni di visioni su You Tube in meno di un mese. L’esperimento consiste in questo: vengono messi due bambini a sedere davanti a due piatti coperti e quando li scoprono, si accorgono che solo in uno c’è un panino appetitoso; mentre l’altro è vuoto. Attraverso una telecamera nascosta, osserviamo come reagiscono i bambini. Ebbene, tutti i piccoli che sono stati sottoposti all’esperimento hanno finito col dividersi il panino, senza perdere il sorriso. Le dolci e semplici immagini del video ci spronano ad imparare dai bambini che istintivamente e naturalmente condividono quello che hanno. Anche se la condivisione è parte integrante dell’essere umano, i grandi faticano ad indossarlo come abito mentale perché sono troppo legati al concetto di proprietà. La mancanza di condivisione con l’altro fa sì che in un mondo che avrebbe la capacità di nutrire il doppio della sua popolazione, ancora oggi tre milioni e mezzo di bambini muoiono di fame ogni anno a causa della malnutrizione acuta. Nel pieno dell’attuale crisi economica, s’è accentuato il dibattito di filosofi e sociologi proprio sui temi della condivisione e del solidarismo, intesi come possibili vie per risolvere molti dei problemi del mondo moderno e liberare la buona volontà degli uomini. Sostituendosi alla competizione, all’avidità e all’egoismo; la condivisione  viene considerata le via d’accesso più importante alla felicità dei singoli e dei gruppi, essendo in grado di favorire un clima più sereno, grazie al quale può essere apprezzata meglio la bellezza delle relazioni e il rispetto dell’ambiente. Quello che siamo soliti fare spesso per gli altri è solo la carità col superfluo, perché non ci costa nulla. Eduardo Galeano, scrittore sudamericano, una delle personalità più autorevoli e stimate della letteratura latinoamericana, afferma che la carità è umiliante perché viene esercitata in senso verticale,  dall’alto; mentre la solidarietà è orizzontale e comporta il rispetto reciproco. Dovremmo guardare un altro dall’alto, solo per aiutarlo a rialzarsi. Si dovrebbe pensare più a far bene che a star bene, diceva il Manzoni, e così si finirebbe anche a star meglio tutti. La bontà è l’unico investimento che non fallisce mai e dà immancabilmente i suoi buoni frutti. Dice un adagio indiano: chi getta semi al vento, vedrà fiorire il cielo.
Buona vita!
maestrocastello

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