Caro
Onorevole, la chiamo caro non tanto per una questione d’affetto; quanto perché
lei, mi creda, mi costa molto caro. Le scrivo per farle gli auguri di Natale,
proprio come si fa con gli amici e i parenti più stretti;
ma
non ne approfitti. Mi deve scusare, ma quest’anno le mando solo gli auguri e
non posso allegarle alcun regalo, vista l’aria che tira. Come sta vivendo
questi giorni che precedono il Natale? Sicuramente sarà in giro per regali. Da
parte mia, ho sperperato la tredicesima nella seconda rata dell’IMU, m’è
scaduta l’assicurazione dell’auto, l’abbonamento alla RAI che fai non lo paghi?
La rata di riscaldamento, il condominio del palazzo, il bollo dell’auto e non
la voglio tediare più oltre. Quest’anno non ho fatto nemmeno l’albero e perciò
mi avanzerebbe un puntale che saprei bene dove collocare, ma è meglio
sorvolare. Fra qualche settimana siamo alla fine dell’anno, hai già fatto un
tuo bilancio, Onorevole? Scusa se sono passato a darti del tu, ma lo faccio in
virtù del fatto che, sotto elezioni, mi invitasti a votarti chiamandomi “caro
amico”. Te ne ricordi? Fra pochi mesi si vota di nuovo: tu eri all’opposizione
o appoggiavi il governo dei tecnici? Certo, non hai dovuto fare molto con
l’attuale governo, praticamente una pacchia:
o votare contro o a favore, secondo le indicazioni del partito; tanto il
lavoro sporco lo facevano i tecnici! Hai legiferato quasi nulla negli ultimi
vent’anni. Non ti sei un po’ vergognato? Nooo! Come te la sei passata
economicamente questo duemiladodici? Certo ne hai avute di spese: l’affitto per
vivere a Roma, il portaborse, il ristorante, lo stadio (quello era gratis), il
cinema (quello pure), gli spostamenti in aereo (tutto compreso), il dentista
per te e la tua famiglia; è vero che al ristorante della Camera ti danno un
pranzo da paura per appena una ventina di euro in tutto? E allora perché fate
pranzi coi soldi del finanziamento ai partiti da ottomila euro a botta? Ma cosa
cazzo vi mangiate, i camerieri? Stai attento che la pacchia potrebbe finire.
Circolano certe voci in giro! Saprai che vorrebbero dimezzare il numero dei
parlamentari di Camera e Senato, diminuirti lo stipendio, abolirti tanti
privilegi, addirittura darti la pensione da parlamentare dopo due-tre mandati e
fartela percepire dopo i sessant’anni d’età. Roba da matti! Vorrebbero
equipararti al cittadino comune che va in pensione con 42 anni di contributi o
66 anni d’età. Certo che dev’essere dura rinunciare a tutte quelle
agevolazioni! Lo so, voi siete tutti compatti a difesa della casta e queste cose
le votate all’unanimità; ma il vento potrebbe cambiare. Dove te ne vai per la
fine dell’anno? In quale posto caldo vai scaricare lo stress accumulato in
questi mesi faticosi? Non ci pensavo che sei in piena campagna elettorale e
perciò non ti puoi allontanare. Mi
dispiace! Vuol dire che il giorno di Natale ti vedremo a distribuire
panettoni in qualche ospedale della tua città o pranzare assieme ai vecchietti
di qualche centro per anziani; tanto tutto fa voto. Da parte mia, come sempre,
io starò in famiglia a far finta di essere felice.
Ti
auguro un felice Natale, Onorevole!
A
te gli onori ed a me gli oneri, come sempre del resto. Se rinasco, voglio fare l’onorevole!
Buona
vita e Buon Natale!
maestrocastello
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