sabato 5 luglio 2014

Ha iniziato col farci ridere ed ha finito per farci piangere.

Giorgio Faletti
Ci sono esseri poliedrici, versatili, curiosi, instancabili, golosi della vita che li affascina in tutti i suoi molteplici aspetti; Giorgio Faletti era uno di questi. La sua vita, una difficile scommessa, alla continua ricerca di qualcosa  che si sposta sempre un po’ più in là, convinto che la meta non sia il raggiungimento di una tappa; ma lo stesso percorso. Giorgio Faletti, faccia simpatica della televisione, ci ha lasciato troppo presto. Aveva iniziato per farci ridere ed ha finito col farci piangere. Mai pensavamo che, smessi i panni di “Vito Catozzo”, avrebbe tentato la strada difficile di scrittore di triller, assestandosi in cima alle classifiche con milioni di copie vendute in tutto il mondo. Il tempo si dilatava e lui non si concedeva pause perché, sfinito tra un libro ed uno spettacolo, aveva un dono preziosissimo, quello di rigenerarsi grazie alla passione per la pittura, un’oasi che invece di chiedere, gli offriva una sponda di serenità e benessere. Mettendo le mani nei colori, realizzava opere capaci di mettere in luce la parte più sottile e poetica del suo essere che immancabilmente traspariva anche nei suoi libri. Giorgio si è cimentato in mille mestieri: attore, cantante, chi non lo ricorda a San Remo, “Minchia, signor tenente!”, paroliere, compositore, sceneggiatore, pittore e perfino corridore automobilistico; dando sempre il meglio di sé. A me piace ricordarlo come un autore di incredibile talento, una mente creativa ed eclettica che mancherà molto alla cultura italiana, a cui lascia una  straordinaria eredità artistica ed umana.
maestrocastello

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