Giorgio Faletti |
Ci sono esseri poliedrici, versatili, curiosi, instancabili,
golosi della vita che li affascina in tutti i suoi molteplici aspetti; Giorgio
Faletti era uno di questi. La sua vita, una difficile scommessa, alla continua
ricerca di qualcosa che si sposta
sempre un po’ più in là, convinto che la meta non sia il raggiungimento di una
tappa; ma lo stesso percorso. Giorgio Faletti, faccia simpatica della televisione,
ci ha lasciato troppo presto. Aveva iniziato per farci ridere ed ha finito col
farci piangere. Mai pensavamo che, smessi i panni di “Vito Catozzo”, avrebbe
tentato la strada difficile di scrittore di triller, assestandosi in cima alle
classifiche con milioni di copie vendute in tutto il mondo. Il tempo si
dilatava e lui non si concedeva pause perché, sfinito tra un libro ed uno
spettacolo, aveva un dono preziosissimo, quello di rigenerarsi grazie alla
passione per la pittura, un’oasi che invece di chiedere, gli offriva una sponda
di serenità e benessere. Mettendo le mani nei colori, realizzava opere capaci
di mettere in luce la parte più sottile e poetica del suo essere che
immancabilmente traspariva anche nei suoi libri. Giorgio si è cimentato in
mille mestieri: attore, cantante, chi non lo ricorda a San Remo, “Minchia,
signor tenente!”, paroliere, compositore, sceneggiatore, pittore e perfino
corridore automobilistico; dando sempre il meglio di sé. A me piace ricordarlo come
un autore di incredibile talento, una mente creativa ed eclettica che mancherà
molto alla cultura italiana, a cui lascia una
straordinaria eredità artistica ed umana.
maestrocastello
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