giovedì 8 gennaio 2015

Ciao,Uagliò!

Ciao, uagliò!
Chi era Pino Daniele? Domanda tosta e nello stesso tempo semplicissima. Pino è un cantante-poeta dell'anima. Di un artista io non parlo mai al passato, perché l'arte sopravvive all'uomo. Battisti, De Andrè, Lucio Dalla, Pino Mango ci hanno purtroppo lasciato, è vero; ma abbiamo ancora inciso nelle orecchie e nella mente: " Emozioni", " Bocca di Rosa", "Caruso", " Lei verrà"; pezzi di musica e poesia che li tengono vivi nel tempo.
Un giorno Pino Daniele e Massimo Troisi furono convocati da Eduardo: li voleva conoscere, perché gli piaceva il loro modo di raccontare Napoli oltre i soliti stereotipi.
A distanza di vent'anni dalla morte di Troisi, e sempre per ragioni di cuore, ci ha lasciato pure Pino Daniele. Oggi Napoli perde l’interprete delle sue sfumature, delle sue contraddizioni, delle sue ingiustizie, della sua bellezza, dei suoi scugnizzi, dei suoi profumi, dei suoi quartieri, del suo popolo e della sua strafottenza nei confronti di chi non l’ha mai voluta capire. 
Ricorderemo la pecundria raccontata attraverso un sound originale: un misto di blues, jazz e rock; uno stile originale, capace di raccontare le ferite non solo di Napoli, ma di tutto un sud desideroso di riscatto.
Grazie, Pino, per le tante emozioni che ci hai regalato. Quante volte, soli in macchina, abbiamo acceso lo stereo e messo sempre la stessa cassetta, la tua, di quelle col nastro che si arravoglia e abbiamo lasciato che parlassi tu per noi e ci hai raccontato della nostra vita, fatta di terra e caffè, di rabbia, r’addor’e femmene, di gente, r’appecundria, "ca nun se lev’mai ‘a cuoll’".
Ascoltare la tua musica è stato come leggere pagine del nostro diario personale
Ciao, uagliò!

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