Questa sera nella libreria ai "Granai" di Roma, proprio difronte casa mia, accompagno le mie amiche Lara e sua figlia Ginevra alla presentazione del libro " Notti in bianco, baci a colazione", un libro ironico e struggente sulla magia di essere padre di Matteo Bussola che fa il fumettista di professione e il padre per passione. Alle diciotto in punto, noi tutti seduti in attesa, arrivano un baldo giovane, l'autore, con leggere sfumature di "cacio e pepe" nei paraggi delle orecchie e che ricordava Marco Ferradini; quelllo di " Prendi una donna, dille che l'ami, scrivile canzoni d'amore" ed un baldo giovane a suo fianco che si è presto svelato insegnante di scuola dell'infanzia, non di scuola materna; altrimenti s'incazza.
L'introduzione di Giovanni, l'insegnante, ha ribadito la stretta collaborazione della sua scuola con la libreria, il fatto grave che in Italia più del quaranta per cento non legge nemmeno un libro in un anno e che, stando così le cose, un libro così interessante come questo di Bussolla avrà probabilmente pochi lettori o non quelli che si meriterebbe; anche sé questa sera ai Granai eravamo in tanti.
L'autore, dal canto suo, ha esordito che il suo libro è frutto di un caso: la sua presenza su Facebook riservata a pochi intimi, la casualità di essere divenuto padre e la scelta di aver esercitato questa genetorialità in modo del tutto originale o come andrebbe affrontata in senso moderno.
L'autore racconta con molta naturalezza la sua vita quotidiana, che ha dovuto fare della scelte basilari riguardo alla sua vita e che il mestiere di padre non s'impara da nessuna parte. I figli divino verità sacrosante col loro linguaggio semplice, basta ascoltarli per imparare insegnando. Un mestiere, il padre, diverso da quello interpretato in passato, dove esistevamo ruoli ben precisi per uomini e per donne, per padri e per madri. Oggi essere padri è una sfida ed una conquista.
maestrocastello
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