martedì 14 luglio 2009

Cosa farò da grande.




Il maestro suggerì il titolo del tema: “ cosa farò da grande.” I bambini non ebbero bisogno di copiare il vicino di banco, perché ognuno sapeva esattamente cosa voleva fare una volta divenuto adulto. La mente dei bambini è davvero imprevedibile e così il maestro si trovò a leggere di mestieri i più curiosi: impagliatore di sedie, imbalsamatore di animali, domatore di leoni, banditore del paese. L’insegnante che era solitamente burbero, ebbe ad un tratto un sussulto e chiamò un alunno: “Dunque tu scrivi che sei indeciso se fare il postino o il pagliaccio. Per quale motivo vorresti fare uno di questi mestieri?”. L’alunno spiegò che era affascinato dalla figura del postino perché indossava un cappello che lo rendeva importante e soprattutto perché aveva un fischietto che richiamava l’attenzione della gente; mentre del pagliaccio lo affascinava la sua aria di mistero. Comunque gli piacevano tutti e due perchè portavano il sorriso alla gente: uno con le buone notizie e l’altro con gli scherzi da pagliaccio. Per la prima volta il maestro accarezzò i capelli del bambino dicendo:”Vedo che hai fantasia, vedi di conservarla sempre!” La divertente storiella presa dal mio passato scolastico (ero io..) mi serve ad evidenziare un punto importante e cioè che diventiamo esattamente ciò che abbiamo deciso di diventare, più o meno consapevolmente...
Naturalmente nella vita poi non ho fatto né l’uno né tanto meno l’altro di mestiere, anche se un po’ pagliaccio lo sono sempre stato; comunque nel mio mestiere di maestro ho sempre cercato il sorriso nei ragazzi, di metterli a loro agio ed ho notato che apprendevano con gioia e senza particolare sforzo. Essere burberi difficilmente ti procura la stima dei ragazzi.
Quando, a mia volta, ho proposto lo stesso tema ai miei alunni; nel corso degli anni ho potuto costatare che la mente dei bambini è una miniera di trovate che ho sempre preso nella dovuta considerazione.
Ecco alcuni mestieri interessanti:
- Vorrei fare il tabaccaio. Vicino casa mia c’è un negozio con le caramelline riposte nei barattoli di vetro colorati, l’odore della carta e il dolce sapore di quando lecco un francobollo e la lentezza della signora nel darti il resto. Penso comunque che non farò mai il tabaccaio, perché mi mangerei tutta quella buona merce.
- Vorrei fare il veterinario per delfini e tartarughe marine negli oceani vicino l’Australia. Però se ci fossero nel mare vicino Roma mi risparmierei di prendere l’aereo che ciò pure paura!
- Da grande vorrei fare il postino, perché ha la motoretta e quando viene a casa mia, mia madre gli dà sempre un bicchierino.
- Quando sono grande vorrei fare l’assaggiatore di gelati di tutte le marche, ma siccome sono “ciccione”, mi sa che mia madre non me lo fa fare.
- Voglio fare il dottore e guadagnare tanti soldi, ma non so come fare perché ho paura di fare le punture e se vedo il sangue ho paura di svenire. Mi sa che cambio col benzinaio che quando papà mette la benzina, vedo che lui caccia un malloppo di soldi dalla tuta.
Si potrebbe continuare per il divertimento che procurano questi freschi prodotti di fantasia bambina, ma quello che mi preme evidenziare è che noi diventiamo esattamente ciò che abbiamo deciso di diventare, più o meno consapevolmente. Un anonimo saggio disse: " L'uomo può fare cose eccezionali se ha cose eccezionali da fare. Se alla fine della esistenza terrena vi lamentate di non aver realizzato niente, semplicemente non avevate niente da realizzare. "
Vi auguro di conservare sempre la vostra fantasia bambina.
Buona vita!
maestrocastello.

I colori dei mestieri di Gianni Rodari.

Io so i colori dei mestieri:
sono bianchi i panettieri,
s’alzano prima degli uccelli
e han la farina nei capelli;
sono neri gli spazzacamini,
di sette colori son gli imbianchini;
gli operai dell’officina
hanno una bella tuta azzurrina,
hanno la mani sporche di grasso:
i fannulloni vanno a spasso,
non si sporcano nemmeno un dito,
ma il loro mestiere non è pulito.
( Gianni Rodari )

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