mercoledì 5 agosto 2009

Il costume, che tortura!




17 luglio Il costume, che tortura!



La spiaggia è luogo quasi sacro dove il corpo femminile, come in un cerimoniale religioso, trova casa e si esalta.
Non importa se il corpo in questione è tale da suscitare sempre ammirazione; è comunque un corpo che ha saputo coraggiosamente scrollarsi di dosso i retaggi del passato. La donna più dell’uomo è capace di tale operazione, forse perché più capace di vivere la propria nudità; a prescindere dalla forma del proprio corpo e dall’età; anche se, a differenza dell’uomo, avrebbe più diritto di mostrare o necessità di dover nascondere!
Sulla nostra spiaggia convivono tranquillamente corpi statuari accanto ad altri passabili a malapena; in tutti comunque c’è totale assenza di tabù che lo stesso Freud faticherebbe a trovar lavoro con questa clientela.
L’occhio maschile intanto indaga e giudica severo; ma non si da pena di pensare a quanti, troppi sacrifici hanno patito le poverine per non mancare l’appuntamento con la tintarella estiva! Mesi di dieta stretta, solo per poter sfilare su questa assolata passerella e sedute di massaggi per il perfezionamento, cerette dolorose e l’accurata scelta del costume più adatto!
C’è anche chi questa pena non se l’è proprio data e ostenta la propria ciccia con sportività; tanto il sole abbronza belli e brutti!
Anche se sembrano le più distratte, la cura maggiore se la danno proprio le giovani fanciulle che sfilano come le bamboline che vedi nelle vetrine illuminate; sempre pronte a catturare l’attenzione di qualche bel tenebroso, per dare un senso alla loro vacanza isolana.
Il mare intanto osserva giulivo e accoglie nel suo grembo tutti ed ora non sputa più onde troppo energiche che prima molestavano i bagnanti più distratti!
Buone vacanze e buona vita!
maestrocastello.

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