lunedì 28 settembre 2009

“ La vita è tutta un quiz! “



Così recitava il ritornello di una ben nota canzonetta televisiva degli anni ottanta e calza bene a connotare un personaggio come Mike Buongiorno, eroe del giochetto televisivo, che ha scaldato per mezzo secolo le serate degli italiani. Persona autentica e cristallina, Mike ha proceduto per tutti questi anni imperterrito e trionfante perché, come spiegava Umberto Eco, esprimeva “un’ideale che nessuno doveva sforzarsi di raggiungere, perché chiunque era già al suo livello”. La sua storia comincia con “Lascia o raddoppia?” ed era il 26 novembre del 1955. Vittorio De Sica la definì “una passerella di umanità”. Vi partecipavano come concorrenti persone comuni in vena di gloria e come ospiti d’onore anche personaggi dell’alta politica. Cinque milioni e centoventimila lire di premio e una gara appassionante, con l’illusione di partecipare alle Olimpiadi del sapere: "alla competizione fu ammesso anche qualche cretino con molta memoria"(Enzo Biagi). Per quell’ora si fermava il Paese intero: si rinviavano i consigli comunali, si sospendevano le proiezioni nei cinema e si collegavano con la Rai. Tutti scappavano a casa, se avevano il televisore, o si assiepavano nei circoli sociali, nelle sezioni di partiti , nei bar e dove si potesse stare in tanti a fare il tifo per il concorrente che rispondeva a più domande. Diminuivano gli incidenti stradali. Cominciò insomma il quiz che non finirà mai. Sembrava un passatempo trascurabile affidato ad un presentatore miope ed una valletta con le funzioni di cestino (le passavano infatti delle buste stracciate e non parlava mai). Per quell’Italia ancora in ripresa, quest’idea di combinare intrattenimento e cultura, rappresentava un fatto certamente positivo : la scuola rimaneva ancora un privilegio di pochi. Fondamentali, per questa e le altre trasmissioni dello stesso genere, saranno i personaggi che magari non azzeccavano la risposta giusta, ma erano i tipi giusti a far spettacolo. Chi non si ricorda lo spassoso professor Mariannini, il simpatico tabaccaio di Monteporzio, la preparatissima signora Longari e tanti altri personaggi con storie da libro cuore: ecco il muratore di Santa Marinella che, con le vincite, intende acquistare la casa per figlia che deve sposarsi; oppure Marina Zocchi che partecipa perché ha la mamma ammalata. Queste storie di gente comune appassionano e coinvolgono la gente che decreta successi televisivi irripetibili. Altro che share di adesso; allora non c’era storia : un popolo, una sola trasmissione e….. per una sera non era valido il monito: “dopo Carosello, tutti a nanna!”. Tutta questa messa in scena era diretta mirabilmente da quel personaggio mirabile che era Mike, un po’ strabico, un po’ sornione, con una flessione della voce che avrebbe poi spinto tanti ad imitarlo. Vero “animale televisivo”, Mike aveva compreso subito che le gaffes potevano rappresentare un valore aggiunto al suo naturale talento e si lasciò andare a quelle storie(vere o inventate) che la gente ama raccontare: memorabile gaffe durante una puntata di Rischiatutto, in una domanda riguardante papa Paolo VI, stupito chiese: «Ma chi sarà questo signor Paolovi del quale non ho mai sentito parlare?» In un'altra occasione lesse "Pio ics" invece di "Pio Decimo" e durante una puntata de Il Migliore, Mike lesse la domanda ai concorrenti e per errore lesse anche la risposta; senza contare “Signora Longari… eccetera eccetera” che è ormai divenuta leggenda metropolitana.
Ciao, Mike, e grazie per tutto questo; con te scompare anche un pezzetto del nostro passato.
Cordialmente maestrocastello.

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