giovedì 8 ottobre 2009

Crescere… crescere…. Crescere….




Mi è capitato ultimamente di ritornare nel luogo che mi ha visto, per oltre un trentennio, educare diverse generazioni di fanciulli e rivedere quelle classi gremite di uomini e donne in erba mi ha scatenato mille riflessioni che quando ero in piena attività non avevo proprio tempo di considerare. Guardo quei fanciulli di prima elementare e ripenso a quante classi di prima mi sono state affidate in tutti questi anni e a quante energie ho profuso per favorire, nel migliore dei modi, la loro crescita fisica, affettiva ed intellettuale. Quelle classi le ripenso come tanti vagoni di un treno che, magari faticosamente, sono poi tutte giunte, in successione, alla stazione centrale. Oggi mi capita di incontrare, di persona o magari sul web, quei fanciulli di una volta che sono divenuti padri e madri di famiglia, affermati professionisti o semplici operai ed il pensiero di aver contribuito a gettare le basi alle loro giovani vite, mentre mi riempie di orgoglio; mi fa sorgere il desiderio di porre loro certe domande come: cosa significa diventare grandi? Cosa li ha aiutati a crescere? Se pensano di essere arrivati, oppure manca ancora qualcosa alla loro crescita completa.
Certamente mi risponderebbero che diventare grandi significa affrontare la realtà in modo consapevole, responsabile ed autonomo. Significa anche perdere le illusioni nelle quali si erano cullati da piccoli… che il mondo non è tutto e sempre bello e roseo; ci sono le difficoltà e i momenti duri da affrontare e superare e sono proprio quelli che poi ti aiutano a “crescere”, a conoscere sempre meglio te stesso e la realtà che ti circonda. Che diventare grandi significa anche molte altre cose:
come mettere insieme un bagaglio di esperienze e conoscenze, attraverso l’impegno e la volontà, le gioie e i dolori, le soddisfazioni e le delusioni, le vittorie e le sconfitte. Significa acquisire quella capacità di essere indipendenti, di essere autonomi, di farsi delle opinioni, di operare delle scelte, di assumersi delle responsabilità; ma anche di porsi degli obiettivi che giustifichino le nostre azioni, stabilire dei valori sui quali fondare la nostra esistenza Mi direbbero anche che non esiste una singola esperienza che ci fa crescere, ci sono tante cose, tanti avvenimenti esteriori e non che hanno contribuito alla loro crescita: la famiglia, qualche amico giusto, un amore, dei dispiaceri, la nascita di un figlio che non ti fa dormire di notte, ma ti dà tanta felicità durante il giorno. Non nascondo che sarei lusingato se qualcuno menzionasse anche il maestro delle elementari come artefice della propria crescita, Sicuramente sarebbero tutti concordi che non si smette mai di crescere, con le sollecitazioni che danno le moderne tecnologie e con la vita media che si va allungando sempre più siamo tutti in fase di crescita permanente.
Cordialmente maestrocastello!

7 commenti:

  1. Un maestro deve fornire gli strumenti affinchè i bambini possano affrontare ogni tipo di situazione che la vita presenta.
    Lasperanza di chi lavora con i piccoli è quella di aver raggiunto il proprio obiettivo e aver lasciato un segno positivo nel tempo. Sono sicura che ogni ex-alunno...oggi uomo o donna...porta dentro di sè il ricordo affettuoso del proprio maestro!
    Rosaria ;-)

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  2. BELLISSIMO....COME SI ERA GIOVANI E COME SIAMO DIVENTATI ADULTI...
    CHE DIFFERENZA PERO' I GIOVANI DI OGGI......
    UN ABBRACCIO. GIOVANNI PICCOLO

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  3. Non sò se la cosa ti può far piacere, ma sia io che mia figlia abbiamo un piacevolissimo ricordo del nostro maestro delle elementari e dei suoi modi "particolari" di insegnare. Sono passati più di trent'anni ma ricordo ancora( e con un pò di nostalgia) le partite a carte che facevano in classe per imparare la matematica!!! Splendido!!!!
    E' sempre un piacere rincontrarti.
    un abbraccio Rita e Claudia

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  4. tutte le leggi di riforma della scuola non potranno sostituire mai il rapporto umano che deve intercorrere tra maestro ed allievi. La molla che muove tutto è l'interesse che si riesce a suscitare: imparare come se si stesse giocando. Non a caso tutti siamo portati a ricordare i nostri insegnanti o per qualche vezzo particolare che ci fa sorridere oppure per la stima che abbiamo nutrito.
    Sorridete per qualche mio difetto, ma stimatemi allo stesso tempo!

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  5. Il fatto che ti ricordiamo con un sorriso non vuole sminuire la stima nei tuoi confronti! Che senso avrebbe altrimenti l'affetto che ci lega?!

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  6. Eccome se non ci sei anche tu!
    Caro maestro ci hai aiutato a crescere con il sorriso!!!
    Caterina e Gianluca

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  7. Che foto meravigliosa e tenera...

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