domenica 26 giugno 2011

Il sole è la legna dei poveri.


L’aumento inarrestabile del prezzo del petrolio, dovuto anche alla recente crisi geopolitica nei Paesi nord-africani e il congelamento del nucleare da parte dei principali Paesi europei, Germania e Italia in testa; spinge i Governi a mettere in atto piani di crescita che puntino esclusivamente su fonti di energia alternativi,quelle rinnovabili per intenderci (il fotovoltaico in espansione, ma anche eolico, idroelettrico, bioenergie). Il settore del solare fotovoltaico sta vivendo negli ultimi anni in Italia una crescita  davvero eccezionale, grazie anche ai cospicui incentivi erogati dal Governo con il sistema “Conto Energia” e grazie alla riduzione mondiale del prezzo dei moduli o pannelli fotovoltaici. Secondo l’Associazione Europea dell’Industria Fotovoltaica, noi italiani siamo secondi solo ai tedeschi per capacità di produrre energia dagli impianti presenti sul nostro territorio. La Puglia e la Lombardia sono le regioni che maggiormente hanno contribuito a raggiungere questo ambizioso risultato. E mentre la Puglia detiene il primato nazionale per di potenza istallata, la Lombardia quello del numero di impianti realizzati presso famiglie e piccole imprese. Un sistema fotovoltaico è un impianto capace di trasformare l’energia solare in energia elettrica, in maniera davvero rispettosa dell’ambiente. Un impianto fotovoltaico consta di tre semplici elementi: i moduli o pannelli fotovoltaici, l’inverter che trasforma corrente continua in corrente alternata e i cavi di collegamento (oltre alla struttura di sostegno, ovviamente). Non avendo parti in movimento, l’impianto è altamente affidabile,  non necessita di alcuna manutenzione e non produce rumori. Il problema nasce, se mai, a fine vita dell’impianto. Che cosa fare di un impianto fotovoltaico, trascorsi i suoi 20-25 anni di vita utile? E’ questa la domanda che pongono i proprietari di tetti e lastricati solari alle aziende d’installazione. L’energia solare è pulita ma quando gli impianti diventano rifiuto, le scorie hanno elevata tossicità e sono costose da smaltire. Bisogna accettare di firmare solo contratti che prevedano anche la dismissione gratuita di un impianto. La foto mostra scenari a cui di frequente assisteremo in futuro, se vogliamo prescindere dalla dipendenza da fonti che mettono in pericolo la nostra salute. Non saranno proprio belli da vedere questi specchi sul tetto di casa, ma dobbiamo metterci in testa che energia significa anche soluzioni sostenibili, in grado di ridurre al minimo le emissioni di CO2, per una maggiore tutela dell'ambiente in cui viviamo. Qualcuno dirà: ”e se il sole non c’è?”. Sentite, a proposito, questo gustoso commento: “Tutto va che è una meraviglia, solo dicembre e gennaio con i giorni corti e spesso grigi sono dei mesi critici e si rimane al buio, a volte. Il resto dell'anno basta bene, c'è corrente da buttar via: questo è il difetto principale dell'impianto stand-alone: Quando ce n’è troppo non si sa che farsene, e quando manca, manca! e ci vorrebbe un generatore o qualcosa di simile; il vantaggio è che si torna alle candele, si passa qualche serata romantica e si va a letto presto”.
Buona vita!
maestrocastello

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