giovedì 19 aprile 2012

Il Paese dei Minchioni.


Ragazzi qui vedo aria di Caporetto della politica, questi squallidi figuri ora fanno fatica pure in quello in cui erano i più bravi, il politichese, nelle varie trasmissioni a cui sono costretti a presenziare, perché  nel 2013 ci saranno le elezioni; essi sono puntualmente sbugiardati dalle marachelle dei loro colleghi più maldestri che giornalmente si fanno pizzicare con le mani nella cassetta delle elemosine. C’è chi “ammette e si dimette” e chi si fa scudo della propria “impunità” di parlamentare. Ci sono ladri della Lega e della Margherita, del PDL e del PD senza elle, di Rifondazione; insomma non si salva più nessuno.  Euro a palate finiti alle mignotte o imbarcati oltreconfine, lingotti d’oro, smeraldi, viaggi a sbafo, auto di lusso, soldi sottratti alla gente e regalati ai partiti sotto forma di rimborso elettorale. Siccome hanno paura che non se li cagherà più nessuno UDC, PDL e PD (senza la elle) sparano frasi fatte sull’antipolitica e così la gente oltre al danno di essere stata raggirata, deve beccarsi pure la morale da questi Giuda incravattati.  Alcuni lamentano che col governo tecnico sia morta la democrazia e vien da domandarsi se c’è mai stata vera libertà coi governi precedenti; la libertà di rubare, quella sì che c’è stata sempre e la verità sta venendo a galla solo adesso. Qui voleranno teste e loro già lo sanno, temono di perdere il controllo delle operazioni, di non poter più disporre di giornali e di televisioni, temono la perdita di ogni privilegio connesso all’ingresso in Parlamento. L’elettorato è fatto di persone che ad un certo punto dice:”basta!” Non abbiamo paura di star peggio di come stiamo adesso, sia quelli più anziani come me che hanno portato il cappotto rovesciato ed hanno mangiato zuppa fatta con le erbette raccolte nei prati fuori porta, sia i giovani dal futuro incerto. Mi dite cosa ce ne facciamo di  politici collusi e corrotti  che in pochi anni hanno indebitato il Paese in modo spaventoso, si sono fottuti i nostri risparmi di una vita ed il futuro dei nostri figli, si sono adoperati per mandarci in pensione a 67 anni; mentre loro acquisiscono il diritto che hanno appena cinquant’anni? Come possiamo aver fiducia di gente cinica come questa che si tiene stretti i propri privilegi, alla faccia del popolo che risparmia pure sul mangiare? Tantissimi (36%) già pensano che non andranno a votare, per non finanziare più i partiti coi rimborsi, ma se vogliamo mandarli tutti a casa; questo è possibile con l’unica arma che ci resta: il voto. Quello che più temo dei politici sono le promesse che lusingano i “minchioni” (e in Italia siamo tanti) che abbiamo la memoria corta e che tra un anno avremo messo tutto alle spalle e saremo impegnati a votare nuovamente UDC, PDL e PD senza la elle.
Buona vita!
maestrocastello
Post Scriptum.  A proposito di privilegi che Monti non ha potuto toccare, allego una gustosa composizione di un amico sul tema privilegi dei politici che rende bene l’idea affrontata nel post.
Il Paese dei Minchioni
E stamo sempre ar paese dei Minchioni,
indove se discute ar Parlamento
se chi è arrivato lì dalla Bocconi
je po’ tajà de un po’ l’emolumento.
“Nun se po’ fa, qui c’è l’autonomia,
qui Camera e  Senato sò sovrani,
e nun se po’ permette chicchessia
sui sordi  nostri de mettece le mani!”
“Li sacrifici? Li faccia er popolino…
Nun c’è la copertura sulle spese?
Mettemo n’artra tassa sopra er vino
oppure l’ICI pure sulle chiese!”
Sentenno sti discorsi e sta proposta
Un cittadino strillò contro er palazzo:
“Chi ve credete d’esse? “ L a risposta?
“Noi semo noi…e voi nun sete un cazzo!”

                                                             (Pasquino 38)




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