venerdì 13 aprile 2012

O mia patria, sì bella e perduta!


I fatti o misfatti della politica accaduti in questi giorni, anche se occupano le pagine di ogni  giornale e telegiornale, meritano quantomeno una nostra riflessione. Partiamo da Renzino Bossi che è stato appena colto con le dita nel barattolo della marmellata. Dobbiamo ringraziarlo questo rampollo padano perché, essendo un trota, ha alzato il sipario sui retroscena di famiglia. Crozza sulla sua elezione ebbe a dire :”E’ la conferma che per un trota ci sono diecimila tonni”, si riferiva evidentemente a chi l’aveva votato. Grazie anche a lui s'è scoperto che fine fanno i milioni di euro che lo Stato Italiano corrisponde ai partiti come finanziamento-rimborso per le spese elettorali. Renzo è anche la conferma che in Italia l’Università non serve a molto, basta riuscire a compilare i moduli per candidarsi nel consiglio nazionale della Padania, cioè in quello regionale della Lombardia ed insediarsi a 12 mila euro al mese, quando un ricercatore di staminali non arriva nemmeno a mille. L’avete visto tutti prendere dalle mani del suo autista mazzette di banconote da cento euro, come fosse un bancomat? Quelli erano soldi levati alla gente e dati ai partiti! Francamente vorrei vederlo senza la macchina di papà, a lavorare in un call center per 850 euro al mese, fare i turni di notte, portarsi un panino col prosciutto cotto e bottiglietta di acqua minerale  e vedere come cazzo fa, quando son finiti i soldi, ad arrivare al 30 di ogni mese; come succede a tanti altri ragazzi della sua stessa età. Stiamo assistendo ad una vera farsa:  mentre i professoroni della Bocconi stanno facendo la quadratura del cerchio mettendo mano dalle tasche di soli impiegati e pensionati; i politici si stanno dimostrando gente inaffidabile. Se non riescono a gestire i bilanci di un partito, come faranno a governare uno Stato come l’Italia, dato che applicando lo stesso sciagurato metodo,  incaricherebbero come ministro del tesoro un Arsenio Lupin del tipo Lusi o Belsito, guardandosi bene poi dal controllarne l’operato e provocando ovviamente un disastro economico di enormi proporzioni. Lo spread è l’arma silenziosa che colonizza tutti coloro che sono critici dell’ideologia liberale incontrollata. La gente muore di crisi economica, muore nel proprio paese, muore nelle proprie case, muore di indifferenza, muore di ignoranza, muore di morti bianche e di suicidi e questi continuano a rubare i nostri soldi sottoforma di rimborsi. Questi sono in attesa di  richiederci il voto che significa poltrone, significa rimborsi elettorali milionari e significa, ancora una volta, che saranno loro a decidere del futuro dei nostri figli, come hanno fatto col nostro e ci faranno, ancora una volta, ritrovare col culo per terra. Una cosa, però, questi signori ce l’hanno insegnata: Se  avete messo da parte dei risparmi, non portateli alle banche italiane; è più conveniente, investirli in Tanzania. O mia patria sì bella e perduta!
Buona vita!
maestrocastello

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