La vita senza musica sarebbe un vero strazio. Le canzoni
accompagnano la nostra vita e ci
aiutano a vivere emozioni forti che credevamo seppellite nei recessi della
memoria. La moderna tecnologia ci
permette di ascoltare musica ad ogni ora del giorno e della notte; ma non è
stato sempre così. Il “nonno di oggi ch’è stato il ragazzo di ieri”, quando
esisteva solo il vinile, sa bene che erano rari i fortunati a possedere un
giradischi in casa e le poche canzoni, quasi tutte melodiche, si ascoltavano solo alla radio e si
aspettava San Remo come si aspetta il Natale. Poi arrivarono i Beatles con la
novità della loro musica più dirompente di manifesti culturali o proclami
politici che avrebbero lasciato una traccia in ciascuno di noi, un fenomeno
breve, durato appena otto anni, destinato a non avere fine. “Se vuoi toccare
sulla fronte il tempo che passa volando, chiedi chi erano i Beatles”, recita
una nota canzone degli Stadio e ancora: “ chiedilo a una ragazza di quindici
anni di età, lei ti risponderà: ma chi erano mai questi Beatles?”. Le nuove
generazioni, senza troppa retorica,
devono sapere che con l’arrivo dei Beatles la musica leggera popolare
era entrata in una nuova epoca e nulla negli anni successivi avrebbe assunto contorni
così rivoluzionari. I Beatles hanno segnato un’epoca non solo nella musica;
ma anche nel costume, nella moda e
nell’arte; divenendo un fenomeno di comunicazione di massa di proporzioni
mondiali. Nonostante si siano sciolti nel 1970 il loro influsso si coglie
ancora oggi su quasi tutto il pop che circola in radio o sul web. Essi non
hanno cambiato un mondo, ma è più giusto dire che ne hanno creato uno nuovo e
lo spirito di quel mondo non s’è ancora concluso. Noi ascoltavamo i Beatles e i
nostri figli continuano ad ascoltare i Beatles, restandone ancora affascinati e considerandoli attuali, cosa che
non accadeva con fenomeni musicali precedenti. Giovanni Guareschi, l’autore di
Peppone e Don Camillo, annovera i Beatles, assieme ai movimenti studenteschi e
alla minigonna, fra i principali fenomeni che hanno caratterizzato il
Novecento. Il 5 ottobre del ’62, quando uscì il loro primo pezzo “Love me do”
ero in collegio e non ebbi modo di conoscere subito i Beatles, ma li avrei
scoperti più tardi: Hey Jude, Let it Be, Yesterday, Michelle, And I Love Er,
quante volte li ho aspettati, girati nei dischi ed anche gridati. Grazie per avermi fatto cantare, ballare,
protestare, grazie per avermi fatto sognare, grazie per avermi dato la gioia di
vivere nell’età più bella. Ecco chi erano i Beatles!
Buona vita!
maestrocastello
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