Ci sono partenze nella vita d’ognuno, ma spesso ci assale la voglia di respirare poesia di paese e allora il pensiero s’incammina sulla strada del ritorno; ma scivola presto sul terreno viscido delle incertezze. Il pensiero sa bene che non sono mai facili i ritorni, che spesso sono lo specchio degli inganni, la stanza delle illusioni e il ricordo di una vita fuori corso; poi abbandoni ogni remora e parti. Rivedi le case dell’infanzia come in posa per una foto di gruppo e il cuore ti sale fino alla gola. Già pensi ai racconti, alle memorie con gli amici. Il palcoscenico è sempre lo stesso; sono gli attori che sono tutti cambiati. Ti domandi: e gli altri si ricorderanno di me?Sei preso da nuovo sconforto e vorresti fuggire, ma capisci che sei partito col piede sbagliato:sei solo alla ricerca di te stesso com’eri una volta e stai togliendo al viaggio il suo senso profondo; il tuo arrivo così non si compirà mai. Allora infili le scarpe del viaggiatore trasparente che di tutto si svuota, pure di ciò che è bordo e appartenenza;i tuoi calzari, in segno d’intimità e rispetto,ora non fanno rumore e gli abiti stringono un patto coi colori del paesaggio.Ora sei pronto ad entrare in paese e mescolarti alla tua gente in silenzio, per una doverosa revisione di te stesso.
(maestrocastello 24/10/2012
(maestrocastello 24/10/2012
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