Avrò
avuto quattro anni e quel giorno il mare sputava conchiglie. Camminavo sulla
spiaggia per mano a mio padre e lui ne trovò una molto grande abbandonata lì
dalla corrente e mi disse di prenderla.
Il
mare era fermo, il vento anche. Gliela
diedi, lui me l’appoggiò sull’orecchio e
mi chiese, tappandomi con la mano l’altro orecchio
-
Cosa senti?”
Non
sapevo dare un nome a quella cosa.
-
Sai cos’è?
-
No.
-
Il mare! – fece mio padre.
-
Il mare?
- Sì, il rumore delle onde rimane incastrato nelle
conchiglie e loro lo ripetono per sempre.
Conservai la conchiglia e tutte le sere l’ascoltavo
e immaginavo quale segreto nascondesse quell’eco. Mi consolava, anche che se
non riuscivo a capire come mai il rumore era sempre lì, anche quando il mare non
c’era più.
Buona vita!
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