martedì 1 dicembre 2015

Le assurdità della guerra.


Della prima guerra mondiale o "grande guerra" non se ne ricorda più nessuno e lo ha fatto il giornalista-scrittore Aldo Cazzullo col libro:"La guerra dei nostri nonni ". Racconta le sofferenze, ma anche il lascito morale alle future generazioni che hanno il dovere di non dimenticare. Attraverso i diari dei protagonisti, la  guerra dei nostri nonni conduce nell'abisso del dolore. I protagonisti non sono imperatori o generali, ma fanti contadini: i nostri nonni. Gravissime furono le responsabilità di politici, generali, affaristi, intellettuali che trascinaro Paese nel grande massacro. 
Può però aiutarci a ricordare chi erano i nostri nonni, di qual forza morale furono capaci e quale patrimonio portiamo dentro di noi.  
La guerra porta morte e porta dolore e avvengono assurdità come questa:

Dal diario di Silvio D'Amico:
" in un reggimento di fanteria avviene un'insurrezione Si tirano colpi di fucile, si grida: "non vogliamo andare in trincea ". Il colonnello ordina un'inchiesta, ma i colpevoli non sono scoperti. Allora comanda che siano estratti a sorte dieci uomini; e siano fucilati. Ma i fatti erano avvenuti il 28 del mese, è il giudizio fu pronunciato il 30. Il 29 del mese erano arrivati i "complimenti", uomini inviati a colmare i vuoti aperti dalle battaglie. Si domanda al colonnello:
"Dobbiamo imbussolare anche i nomi dei complimenti? Essi non possono aver preso parte al tumulto del 28; sono arrivati il 29".
Il colonnello risponde:
"Imbussolate tutti i nomi".
Su dieci uomini da fucilare, due degli estratti sono arrivati il 29, e non possono essere colpevoli di nulla. All'ora della fucilazione la scena è feroce. Uno dei due complementi, entrambi di classi anziane, è svenuto. Ma l'altro, bendato, cerca col viso da che parte sia il comandante del reggimento, chiamando a gran voce:
"Signor colonnello, signor colonnello!"
Si fa un silenzio di tomba. Il colonnello deve rispondere:
" Che c'è figliolo?"
L'uomo bendato grida:
"Signor colonnello! Io sono della classe del '75. Io sono padre di famiglia. Io il giorno 28 non c'ero. In nome di Dio!"
Risponde paterno il colonnello:
"Figliolo, io non posso cercare tutti quelli che c'erano è che non c'erano. La nostra giustizia fa quello che può. Se tu sei innocente, Dio ne terrà conto. Confida in Dio".
(Tratto da "La guerra dei nostri nonni" di Aldo Cazzullo. Mondadori, 2014)





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