Alla scuola anni 50 c'erano molti maestri e tutti quanti avevano una cinghia di cuoio, una verga di salice, una bacchetta di prugnolo, Con la bacchetta ti picchiavano sulle spalle, sulla schiena, sulle gambe e soprattutto sulle mani. Il maestro lo temevi, lo rispettavi e, in cuor tuo, lo odiavi. Quando ti picchiava sulle mani si diceva bacchettata e le palme diventavano rosse che più rosse c'erano solo le bandiere alla festa dell'Unità. Ti picchiavano se arrivavi in ritardo, se avevi un pennino che sgocciolava, se ridevi, se parlavi, se facevi una macchia sul quaderno e se non sapevi quanto fa 7x8 ; le tabelline, che incubo!
Ti picchiavano se non sapevi tutta la poesia a memoria, se non sapevi tutti i mesi dell'anno o le province italiane, se sbagliavi le divisioni.
C'erano quelli che portavano le uova fresche al maestro, ma li picchiava lo stesso. Quelli che portavano al maestro una bacchetta nuova e il maestro li picchiava per provare la bacchetta su di loro.
Insomma ai bambini anni 50 li picchiavano spesso e quando tornavano c'era pure il resto!
Allora era in voga il detto:"Mazze e panelle, fanno i figli belli; panelle e mazze, fanno i figli pazzi"
Buona vita!
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