Oramai non c'è scampo per il silenzio, ascoltiamo troppo il telefono e troppo poco la natura e fra una decina di anni non esisterà più il silenzio sulla terra.
L'allarme è dato da uno studioso americano, l'ecologo Gordon Hempton, che da anni se ne va in giro per il mondo, microfono in mano, in cerca di spazi sonori non infestati dall'antropofonìa, suoni cioè di origine umana.
Voi direte che è una fesseria, ma, pure se il suo progetto è poetico; il suo metodo per determinare le zone di assoluto silenzio sulle terra è assolutamente scientifico.
Egli non è alla ricerca del silenzio perfetto, interstellare che è assenza di vita; ma un ambiente che non contenga il rumore assordante prodotto dagli umani: musiche da centro commerciale, rombi di motori, vociare di gente, banche, ascensori.
Il silenzio di cui parla lo studioso americano e di cui noi stiamo perdendo ogni traccia , è il linguaggio della natura, come il fruscìo del vento tra le foglie, il cinguettio degli uccelli o il rombo di una tempesta.
Ognuno di noi dovrebbe avere il proprio suono personale e il suo ascolto dovrebbe renderlo euforico e vivo.
Presto il silenzio diventerà una leggenda. L’uomo ha voltato le spalle al silenzio. Giorno dopo giorno inventa nuove macchine e marchingegni che accrescono il rumore e distraggono l’umanità dall’essenza della Vita, dalla contemplazione e dalla meditazione. Suonare il clacson, urlare, strillare, rimbombare, frantumare, fischiettare, rettificare e trillare rafforza il nostro ego.
"Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare - diceva Chaplin - Forse perché non può essere comprato. I ricchi comprano rumore. L’animo umano si diletta nel silenzio della natura, che si rivela solo a chi lo cerca."
Se non faremo nulla, il silenzio rischia di scomparire nei prossimi dieci anni.
Pensate che sono stati individuati solo una cinquantina di siti su tutta la terra , come zone di perfetto silenzio, in zone sperdute del globo; ma sono continuamente a rischio di passaggi di aerei, barche o dal rumore di generatori di basi scientifiche.
Il silenzio va protetto, perché è un recinto intorno alla saggezza. Quello che rischiamo di perdere nel mondo di oggi è la capacità di saper ancora ascoltare le la voce della natura: nel crepitio della pioggia che batte su un prato, il battito d'ali di una farfalla o il ronzio di un'ape intenta a succhiare il nettare da un fiore.
Insegniamo ai nostri figli a tacere che a parlare impareranno da soli.
Buona vita
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