domenica 1 ottobre 2017

Il primo ottobre iniziava la scuola.

Stamane, il tablet mi dice che già siamo al primo d'ottobre e inevitabilmente mi soffermo a pensare. Un tempo iniziava la scuola il primo di ottobre ed ho sempre pensato a quanto eravamo fortunati ad avere tutto settembre a goderci la parte finale dell'estate, senza il trauma di passare repentinamente dal costume da bagno al grembiule.
Settembre passava lento e pigro ed il naturale variare del tempo che annunciava l'imminente vendemmia, ci preparava ad un dolce ritorno tra i banchi di scuola.
Col grembiule che mia madre per suo da fare lavava all'ultimo minuto, il colletto di stoffa con la nocca bianca; mi presentavo finalmente a scuola. 
I più piccoli piangevamo e mettevano ansia pure a te che un po' di paura l'avevi; ma non ho mai capito perché.
In quei giorni d'ottobre, per le stradine di paese era un via vai di asini che trasportavano cesti straripanti d'uva che ubriacava l'aria di Sant'Agata. Che dire, era una vera e propria festa che premiava le attese di un anno e vedeva il contadino sorridere e noi bimbi pronti a saltare a piedi scalzi in qualche tino a pigiare tutta la nostra allegria di bambini di paese targati anni sessanta.
Era la stagione di fichi, castagne, melograni, mele e mele cotogne ed, appunto, uva.
Oggi al ritorno a scuola, tanti portano conchiglie raccolte in estate e vengono puntualmente incollate su dei cartelloni e appesi al muro dall'insegnante, a quei tempi portavamo grappoli d'uva con tanto di pampini attaccati: il maestro attaccava le foglie e l'uva se la portava a casa per ricordo.
Buona vita!
maestrocastello 

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