martedì 3 ottobre 2017

L'alga Spirulina, il cibo del futuro.

Per parlarvi della Spirulina, ho ideato un'intervista a me stesso.

DOMANDA: Ma cos'è la spirulina?
RISPOSTA: Si tratta una microalga di acqua dolce di colore verde-blu che cresce spontaneamente in Centroamerica e nei laghi africani di origine vulcanica, dove c’è la necessaria luce, alcalinità e alta  ctemperatura dell’acqua.
DOMANDA:  Ma perché se ne parla tanto?
RISPOSTA: Pensate che contiene tre volte le proteine della carne, quarantacinque volte il ferro degli spinaci, nove volte il calcio del latte e una serie di vitamine, sali minerali, Omega 3, Omega 6 e antiossidanti: l’alga Spirulina per qualità nutrizionali e sostenibilità è l’alimento del futuro; almeno così dicono gli esperti.
DOMANDA: Dov'è utilizzata maggiormente?
RISPOSTA: In Africa è largamente utilizzato dove l’emergenza nutrizionale è questione di vita o di morte. Dove non si muore di fame viene utilizzata soprattutto in pillole e in polvere come integratore alimentare adatto a chi segue un regime alimentare vegetariano o vegano o a chi fa sport.
DOMANDA:  Ma chi la coltiva?
RISPOSTA: Viene coltivata ai fini commerciali soprattutto in Asia, Cina, India e America Latina, è un cibo estremamente sostenibile e molto nutriente che potrebbe venire incontro alle esigenze future di un pianeta con tante persone e poche risorse. 
DOMANDA:  È conveniente coltivarla?
RISPOSTA: Per ottenere la stessa quantità di proteine nella carne infatti serve un utilizzo di acqua cinquanta volte superiore e ogni chilogrammo di spirulina prodotta ne cattura due di anidride carbonica nell’atmosfera.
DOMANDA: in Italia è possibile coltivarla?
RISPOSTA: Sì, in Puglia si coltiva.
DOMANDA: Come in Puglia?
RISPOSTA: Sì, a Valenzano, in provincia di Bari. 
DOMANDA: Dai racconta.
RISPOSTA: Nell'estate 2013 due biologhe precarie (Flavia Milone e Simona Intini), una filosofa a progetto (Danila Chiapperini) e un perito chimico regolarmente assunto (Raffaele Settanni) trascorrono un mese intero in una delle province più povere di uno dei Paesi più poveri dell’Africa: il Malawi e studiano i processi di coltivazione della spirulina e si chiedono: perché non coltivarla anche da noi in Puglia?
DOMANDA: Quindi?
RISPOSTA: Nel 2012 nasce una startup che si chiama ApuliaKundi coltiva e produce l’alga Spirulina, prima solo per scopi scientifici oggi anche per il commercio: in pillole ed in polvere (farina). Producono spirulina in vasche di acquacultura presso l'Università di Agraria di Valenzano e siccome l'alga ha bisogno di luce e calore per la fotosintesi, in Puglia si riesce a produrre piuttosto bene.
DOMANDA: È possibile pensare ad una produzione in vasta scala in Italia?
RISPOSTA: Perché no, in Puglia si potrebbero utilizzare molte serre abbandonate a beneficio di un'economia green che può avere un futuro.
DOMANDA : Già viene utilizzato da qualcuno questo prodotto?
RISPOSTA: Da qualche tempo le mamme, le nonne e le zie dei quattro ricercatori baresi si dilettano a produrre orecchiette, gnocchi, taralli, focacce e torte di mele a partire da una strana farina che sa di Africa e di pesce, di tradizione e di futuro. È ricavata appunto dall'alga chiamata spirulina
Ecco perché la vecchia non voleva mai morire.

Buona vita!
maestrocastello 


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