Era solito, un tempo, sentire questo grido per le strade del paese: "Sanapiatt !... Sanapiatt !... era solitamente un girovago che, armato di martello, pinze, filo di ferro di varie grandezze, girava per le strade del nostro paese in cerca di chi avesse bisogno di aggiustare (sanare per l'appunto) un piatto. Allora era il tempo della terracotta e in ogni famiglia vi erano stoviglie o recipienti per il consumo o la conservazione dei cibi. La povertà non permetteva ai più di ricomprare stoviglie, quando queste si rompevano e la gente ricorreva spesso al sanapiatti che aveva molte richieste di lavoro. Lu "SANAPIATTE " era il rifacitore re piatte, zuppière, vacelètte, spèse, spasètte, cécena, ceceniérre, areccióla, arecciuliérre, pegnète, pegnatiérre, vèse, vasètte, seróle, vacìle, vacelune : tutti nomi dialettali di suppellettili casalinghi. Si trattava di un mestiere che dava da campare, perché richiesto ad ogni ora ed in ogni tempo. Quelli bravi avevano perfino una botteguccia. Operavano solitamente davanti l'abitazione di chi li chiamava o dietro un tavolo, in casa di questi. Li SANAPIATTE erano bravi nella ricomposizione dei pezzi da far combaciare e fissare con la colla se il caso, e fil di ferro , attraverso buchi praticati con il trapano a mano. Il lavoro era eseguito con tale maestria che le stoviglie ritornavano come nuove. Ricordo benissimo di queste stoviglie di terracotta aggiustate nelle nostre case di paese, un tempo quando tutto si aggiustava e non si buttava nulla; in barba alla differenziata!
Buona vita!
maestrocastello
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