lunedì 27 settembre 2010

A Benetutti stanno tutti bene!


Settembre è ormai andato ed io mi ostino ad indossare i pinocchietti che lasciano intravvedere i segni di un’abbronzatura estiva tatuata sui polpacci. Appena mi rituffo sui fatti della politica nostrana, mi accorgo che non è cambiato niente: a giugno si discuteva di una casa acquisita (chissà come) da un ministro al Colosseo, ora di una costruzione a Monte Carlo che avrebbe per presunto proprietario il cognato di un’alta carica dello stato. Questo quindicennio di cosi detta seconda repubblica ci sta abituando al peggio, abbiamo perso di vista i problemi reali della gente, come la difficoltà per i nostri figli di trovare un lavoro e veniamo ammorbati, ormai da circa 3 anni, da proposte di leggi su “legittimi impedimenti”, “intercettazioni telefoniche” e modi salva-culo per politici di spicco. Abbiamo passato il tempo a guardare a sinistra se c'erano ancora quelli che mangiavano i bambini, mentre dall'altra parte, veniva attuata una giornaliera battaglia per intorpidire le menti di casalinghe ed anziani, tramite martellanti messaggi televisivi. Questa battaglia è stata vinta a mani basse, consegnando il Paese a coloro che fanno del mero vantaggio personale l'unico ideale. Lo spauracchio della lotta ai comunisti è risultato vincente, anche se il Muro di Berlino era stato abbattuto da un bel pezzo. Ciò che è difficile da abbattere sono i muri che si erigono nella mente delle persone che si lasciano plagiare facilmente dalla politica delle chiacchiere. “Un milione di posti di lavoro”? Chiacchiere! “Siamo il governo del fare”? Chiacchiere! Il presidente degli industriali Emma Marcegaglia proprio ieri accusava il governo di fare poco e niente per sostenere imprese e giovani per una vera ripresa industriale. Non è un caso che il dicastero dello sviluppo industriale è vacante ormai da cinque mesi ed è stato assunto “ad interim” dal premier che è preso da tutt’altro, come stroncare l’avversario politico del momento (Fini) o fare campagna acquisti fra i parlamentari dell’area UDC (Cuffaro e company) , per garantirsi il prosieguo della legislatura. Più che politica io la definirei affaristica quell’attività che fa accettare compromessi, che ti fa imparentare anche col diavolo in persona; pur di raggiungere uno scopo prefissato. Chi avrebbe mai pensato che il paradosso sarebbe stato il linguaggio ufficiale dei ministri del governo italiano? Ha fatto scuola da sempre Bossi, imitato dagli altri leghisti amici suoi, con esternazioni secessioniste e razziste assai pesanti e lo hanno imitato Silvio, specie quando è in visita all’estero, Brunetta quando provoca gli statali e Maria Stella quando tratta col mondo della scuola. Si è intrapreso, a mio avviso, una china molto pericolosa perchè a ministri della Repubblica che dovrebbero essere il fulcro di riferimento costante per il comune cittadino si concede la licenza del paradosso al limite dell’offesa come modo corrente di proporsi con la gente e questo, invece di avvicinare il cittadino alla politica; lo allontanerà per sempre. Poi vi chiedete perché uno non va più a votare!
Buona vita!
maestrocastello

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