L'Italia è un Paese straordinario, mi
correggo, gli italiani sono un popolo straordinario e lo dimostrano
ogni qual volta il Paese è messo a dura prova da calamità naturali
che ormai hanno assunto carattere ciclico. E' in questi momenti
cruciali che viene fuori quello spirito italico che ci affratella e
che stentiamo a tirar fuori in tante altre occasioni e, senza
pensarci due volte, arriviamo noi in soccorso: ieri accorrevamo dai nostri fratelli
fiorentini ed aquilani, oggi verso emiliani, genovesi e sardi e di
quanti hanno bisogno del nostro aiuto e della nostra solidarietà. Ed
è così che s'è formata negli anni quella “catena generazionale
del fango” che parte dall'alluvione di Firenze ed unisce giovani
di diverse generazioni accomunati dall'impegno civile e dall'alto
senso di umanità, giovani che proprio a Firenze furono battezzati
“angeli del fango” . Il fango come filo rosso della storia
dell'Italia dell'ultimo cinquantennio, fatta di edificazione
selvaggia e macabra conta delle vittime. Questi angeli con le pale al
posto delle ali a spalare la melma che invade ogni volta interi
centri abitati, persone capaci di gesti di solidarietà da far
impallidire. E qualcuno osa dire pure che i nostri giovani non hanno
più valori! La solidarietà è il valore del futuro. Come sentimento
sociale la solidarietà sarà una delle rivoluzioni del terzo
millennio, al pari della giustizia : valore che è stato
un'importante conquista della fine del millennio appena trascorso. La
solidarietà ha valore a patto che non resti un fenomeno isolato e
privato che riguarda solo alcuni; ma diventi una veste mentale di
ogni cittadino. Come il concetto di giustizia non può essere
un'attuazione individuale perché nessuno può farsi giustizia da
solo, così la solidarietà deve esprimersi con la socialità dello
Stato. Lo Stato non è un'azienda privata che deve avere come
obiettivo prioritario l'utile, che deve puntare tutto sulla
competitività; lo Stato deve avere a cuore il benessere del cittadino. Uno Stato giusto e solidale deve tener conto anche
del cittadino in situazione di svantaggio e gli aiuti indirizzati a
lui non debbono sembrare elemosine caritatevoli, ma sacrosanti
diritti per assicurare a tutti una vita dignitosa. Siccome “non
esiste pasto gratis”, perché se qualcuno lo riceve e non lo paga;
qualcun altro lo paga e non lo riceve; allora lo Stato giusto e
solidale deve garantire che, perlomeno, questo aiuto vada a chi ne ha
realmente bisogno. Uno Stato giusto e solidale è tale se non
permette più appannaggi a falsi invalidi, doppie- triple pensioni,
rimborsi elettorali truccati, auto blu per lo shopping della moglie
di sua eccellenza, non permette giochetti ai facoltosi per non pagare
le tasse come tutti. Uno Stato è giusto e solidale quando un comune
cittadino non è costretto ad offrirsi volontario per dar soccorso
ad un fratello, perché lo Stato s'è dimenticato di lui..
Buona vita!
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