Siamo alla fatidica settimana della
tredicesima che un tempo era motivo di gioia, ora rappresenta una
mezza boccata d'ossigeno per le famiglie italiane, quelle che ancora
conservano questo privilegio: tra pranzo di Natale, cenone e
regaletti (se pur risicati), bollette di fine anno, IMU, AMA, canone
Rai e quant'altro; si fa presto ad esaurirsi questa tanto attesa
flebo di fine anno. La gente in queste ore protesta e ne ha tutte le
ragioni: la pressione fiscale eccessiva affama le famiglie, uccide le
imprese e non permette spiragli di crescita a questo Paese. Alle
soglie del tremila, non si può continuare a morire di Equitalia e la
politica che in questi casi non rimane mai a guardare, cavalca questa
protesta per volgerla a proprio vantaggio, continuando nelle promesse
che poi non mantiene. Nuova legge elettorale, abolire il
finanziamento pubblico ai partiti, riduzione del numero dei
parlamentari e del costo della politica; quante volte abbiamo sentito
ventilare queste cose nei mesi e negli anni trascorsi? Tutti lo
dicono e nessuno lo fa. Perché? In realtà siamo governati da porci,
sì, proprio porci e lo dico per un duplice motivo: perché figli del
“porcellum”e in quanto mangiano come porci (le forchette!). Dalle
mie parti si dice: “chi amministra, amminestra”. La settimana
passata Renzi-Fonzi l'ha spuntata per la segreteria del PD e il
fatto che tanta gente, se pur non iscritta a questo partito, sia
andata comunque a votarlo, sta ad indicare la voglia di tanti di vedere all'opera
qualcuno con le palle,uno che esca dagli schieramenti preconcetti dei partiti e si adoperi
veramente per il Paese, qualcuno che alle parole faccia seguire
finalmente i fatti. Ce la farà questo loquace toscano dalla grande
autostima a sfondare i muri di gomma, fatto da
“giornalisti smagati, burocrati inaffondabili e politici
inafferrabili”, che il Palazzo romano erige ogni qual volta si presenta qualcuno intenzionato a
cambiare le cose? Nutro forti dubbi, ma penso anche che sarebbe
finalmente l'ora che questo avvenga e credo anche che quando smetteremo di sognare
solamente una vita più giusta e dignitosa per tutti; allora sarà
veramente Natale.
Buona vita!
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