mercoledì 1 gennaio 2014

Buon Anno di speranza!

Buon anno nuovo ai miei lettori. Questa prima mattina dell'anno appare tranquilla e dalla finestra in cui scrivo vedo un bel sole che illumina Roma e questo è un bel cominciare il duemilaquattordici. Naturalmente ho già fatto il giro del web ed ho letto il bollettino della guerra che s'è puntualmente scatenata dopo la mezzanotte: spari, botti, dita saltate in aria, mani frantumate e a qualcuno hanno addirittura amputato un braccio. Parlo dei botti che ogni anno riescono a trasformare quella che doveva rimanere una notte di festa in una corsa frenetica al pronto soccorso. Che dire, ci lamentiamo delle cose che non vanno e non siamo pronti a cambiare le nostre cattive abitudini, dando anche un pessimo esempio ai bambini che si divertono un mondo a vedere il papà che, con molta incoscienza, s'improvvisa fochista per una notte. Qualche amico aveva scritto su facebook: “basta parlare di botti e di animali che muoiono di spavento!” e così assistiamo ad un copione che si ripete ogni anno. Ieri sera c'è stato il discorso del capo dello Stato e quello di Grillo, mentre io mi deliziavo con delle tartine preparate da mia cognata. La gente è sempre più distante da questa politica delle molte parole e pochi fatti. E' stato sì un anno animato da stragi sulle strade, di perpetrata violenza sulle donne, paesi in rivolta per la propria libertà, alluvioni all'italiana, regioni scosse da terremoti sfuggiti ad ogni sismografo; ma il nostro che è uno spazio del “pensiero positivo”, del bicchiere “mezzo pieno”; deve andare alla ricerca di qualche fatto positivo che aiuti a vivere nella speranza che le cose possano ancora cambiare. La nascita della mia nipotina Beatrice m'ha riempito il cuore di gioia e di convinzione che la vita è anche bella, i genitori di Stella, la bambina tragicamente uccisa sulla strada la scorsa settimana, che vedranno la figliola continuare a vivere attraverso altri cinque bambini a cui hanno donato gli organi di Stella, l'affetto che da ogni parte del globo è andato a Nelson Mandela, l'umiltà di Papa Francesco che ha riempito di significato un Natale che era entrato a far parte del mondo delle fiabe; tutti questi avvenimenti mi rafforzano la convinzione che la vita merita ancora di essere vissuta e che i nostri sogni non resteranno solo sul cuscino. Faccio gli auguri a voi e a me stesso che da oggi stesso inizieremo a condividerci non solo su facebook, ma anche nella vita reale.
Buon Anno e buona vita!

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