Un
paio di scarpette rosse
C’è
un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
“Schulze Monaco”.
C’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buckenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’ eternità
perché i piedini dei bambini morti non crescono.
C’è un paio di scarpette rosse
a Buckenwald
quasi nuove
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.
Joyce Lussunumero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
“Schulze Monaco”.
C’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buckenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’ eternità
perché i piedini dei bambini morti non crescono.
C’è un paio di scarpette rosse
a Buckenwald
quasi nuove
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.
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Questa
poesia mi fa venire la pelle d’oca e quando facevo il maestro l’ho fatta ai miei
bambini ed ho visto commozione nei loro occhi, specialmente nelle femmine; sarà
perché la protagonista è una bambina. Mi chiedo a cosa serva oggi ricordare
l’olocausto e la risposta la trovo nelle parole di Primo levi in “La simmetria
e la vita” che trovano la conferma nei fatti di cronaca quotidiana. Primo Levi
diceva: “Auschwitz è fuori di noi, ma intorno a noi, è nell’aria. La peste è
spenta, ma l’infezione serpeggia: sarebbe sciocco negarlo.” I segni li vediamo
nel “disconoscimento della solidarietà umana” e “nell’indifferenza ottusa e
cinica del dolore altrui….L’abdicazione
dell’intelletto e del senso morale…alla radice di tutto, una marea di viltà,
una viltà abissale, in maschera di virtù guerriera, di amor patrio e di fedeltà
guerriera e fedeltà a un’idea”. Tre giorni fa sono finiti in manette dieci
giovani militanti di Casa Pound un gruppo neo-fascista di Napoli che
indottrinavano i giovani sul “Mein Kamp” di Adolph Hitler che incita all’odio
razziale e all’antisemitismo. Fra le carte si legge che, a scopo dimostrativo,
volevano violentare una studentessa ebrea e dar fuoco al negozio di un ebreo.
Alcuni di essi sono candidati alle prossime elezioni politiche. Volete ancora
sapere a cosa serve ricordare? Per restituire ai nostri giovani il senso del
futuro.
Buona
vita!
maestrocastello
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