Spesso mi chiedo come mai quando scompaiono certi artisti
è come se ci lasciasse uno di famiglia. Sarà perché la nostra vita scorre
insieme a quella dei nostri idoli e alle loro canzoni, legate a particolari
momenti della nostra esistenza ed ogni volta ci ricordano qualcosa o qualcuno,
nei quali ci identifichiamo e quando questi idoli scompaiono, sentiamo che
insieme ad essi sparisce anche una piccola parte di noi. Ultimamente la vita è stata crudele: prima Jannacci, poi
Califano ed ora apprendiamo che è scomparso Little Tony, per tutti l’eterno
“ragazzo col ciuffo”. Little Tony se n’è andato in silenzio assieme al suo ciuffo di ragazzo per sempre, perché
aveva sempre regalato al suo pubblico
un aspetto rock-gioioso e fino all’ultimo non s’è voluto smentire, a dispetto
di una malattia senza scampo che ha voluto tenere nascosta. Simbolo di
un’Italia che dopo la guerra sognava l’America, Little Tony, insieme ad altri,
è riuscito a portarne un pezzo a casa, guidando la transizione dalla melodia
italiana al rock’n’roll americano. Quando arrivò secondo a San Remo insieme a
Celentano col pezzo per quei tempi scatenato “ventiquattromila baci”, vinsero
Luciano Tajoli e Betty Curtis con “Al
di là”, tanto per ricordare quelli che erano i gusti musicali dell’epoca.
Innamorato di Elvis Presley, come Bobby Solo e Celentano, Little Tony ne aveva
emulato per anni non solo i gesti e lo stile, ma anche l’abbigliamento,
presentandosi in scena con il completo bianco a zampa d’elefante, le frange, i
brillantini sul risvolto, proprio come il grande Elvis, a cui aveva copiato
anche il ciuffo ribelle. Una voce piena di sentimento la sua in un cuore rock,
icona di una generazione che ha fatto la storia della musica italiana. Una
popolarità fatta del suo personaggio fedele alla prima ora del rock, ma capace
di una vena melodica presente in tutti i suoi successi, da “Cuore matto” (una
sorta di sigla personale) a “Riderà”, da “La spada nel cuore” a “Bada bambina”.
Ora ci sentiamo più poveri e non solo sua figlia è orfana del padre, ma anche il
suo pubblico che lui ha fatto cantare e sognare al ritmo delle sue canzoni che
sono il lascito giusto per sentirlo sempre fra noi. Ciao Tony!
maestrocastellomartedì 28 maggio 2013
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