La violenza contro le donne da qualche tempo è sempre più al
centro del dibattito pubblico ed il motivo è presto detto: in un’epoca che si
professa civilizzata come la nostra il fenomeno sta raggiungendo dimensioni che
definire barbariche è poco. La modernità è arrivata dappertutto: nella
tecnologia, nei trasporti, nelle comunicazioni; ma rapporti più civili fra gli individui sembrano essere ancora una
conquista lontana. Ogni anno nel mondo vengono uccise milioni di donne ed anche
l’Italia vanta la sua bella media: solo
nel duemiladodici sono 137 le donne uccise, una ogni tre giorni. Il mese
scorso l’infermiera di Ostia uccisa dal marito che non si era rassegnata alla
separazione, tre giorni fa, sempre sul litorale romano, è stata trovata
assassinata Alessandra Iaculli, una ragazza trentenne che sognava di trovare il
principe azzurro ed invece ha trovato la morte. Grandi città del nord o del
sud, piccoli paesi sperduti tra i monti o affacciati sul mare; l’unica cosa che
accomuna questi luoghi del nostro Belpaese è la strage di donne.Ne muoiono
troppe e sempre in modo violento, è una vera e propria guerra che nasce nelle
case, nelle famiglie; nel posto che dovrebbe essere il più sicuro e si
trasforma spesso in casa-prigione e poi si finisce sulle pagine di cronaca di
un giornale, se ne parla per qualche minuto scarso al tg, giusto per destare
scalpore un momento nell’ascoltatore e più nulla. Non sono casi isolati o
fenomeni occasionali, ma una guerra che sparge lutti e dolore e rischia di
diventare abitudine, di passare sotto silenzio. Noi maschi dobbiamo fare uno
sforzo di crescita civile, modificare i comportamenti quotidiani, imparare a
dominare i nostri impulsi e governare le frustrazioni senza ricorrere ad atti
violenti contro esseri umani che un tempo dicevamo di amare. La violenza contro
le donne non è solo lo stupro consumato, ma include anche vessazioni
psicologiche, ricatti economici, minacce, violenze sessuali, persecuzioni
contro le donne in quanto donne che troppo spesso, specie in questi ultimi
tempi, sfociano nella sua forma più estrema che è il femminicidio. Le minacce
di questi giorni alla presidente della Camera Laura Boldrini fatte vigliaccamente sul
web da parte di gente che agisce nell’anonimato sono anch’esse forme di violenza, da parte di maschietti frustrati
contro una donna piena di carisma e
personalità che essi si sognano. Che fare contro la violenza? Occorre
prevenzione e coraggio: il coraggio di denunciare sul nascere questo fenomeno. Molte donne arrivano a convincersi che i
maltrattamenti siano semplicemente parte della vita di coppia; bisogna invece ricordarsi del monito che Luciana Litizzetto ha lanciato dal palco di San Remo:
“Un uomo che ci picchia non ci ama, o quantomeno ci ama male”. Un uomo che ci
picchia una volta lo farà anche in seguito (aggiungo io). “ Un uomo che ci
picchia è uno stronzo sempre e dobbiamo capirlo al primo schiaffo”.
Buona vita!
maestrocastello
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