lunedì 6 maggio 2013

Se questi sono gli uomini.


La violenza contro le donne da qualche tempo è sempre più al centro del dibattito pubblico ed il motivo è presto detto: in un’epoca che si professa civilizzata come la nostra il fenomeno sta raggiungendo dimensioni che definire barbariche è poco. La modernità è arrivata dappertutto: nella tecnologia, nei trasporti, nelle comunicazioni; ma  rapporti più civili fra gli individui sembrano essere ancora una conquista lontana. Ogni anno nel mondo vengono uccise milioni di donne ed anche l’Italia vanta la sua bella media: solo  nel duemiladodici sono 137 le donne uccise, una ogni tre giorni. Il mese scorso l’infermiera di Ostia uccisa dal marito che non si era rassegnata alla separazione, tre giorni fa, sempre sul litorale romano, è stata trovata assassinata Alessandra Iaculli, una ragazza trentenne che sognava di trovare il principe azzurro ed invece ha trovato la morte. Grandi città del nord o del sud, piccoli paesi sperduti tra i monti o affacciati sul mare; l’unica cosa che accomuna questi luoghi del nostro Belpaese è la strage di donne.Ne muoiono troppe e sempre in modo violento, è una vera e propria guerra che nasce nelle case, nelle famiglie; nel posto che dovrebbe essere il più sicuro e si trasforma spesso in casa-prigione e poi si finisce sulle pagine di cronaca di un giornale, se ne parla per qualche minuto scarso al tg, giusto per destare scalpore un momento nell’ascoltatore e più nulla. Non sono casi isolati o fenomeni occasionali, ma una guerra che sparge lutti e dolore e rischia di diventare abitudine, di passare sotto silenzio. Noi maschi dobbiamo fare uno sforzo di crescita civile, modificare i comportamenti quotidiani, imparare a dominare i nostri impulsi e governare le frustrazioni senza ricorrere ad atti violenti contro esseri umani che un tempo dicevamo di amare. La violenza contro le donne non è solo lo stupro consumato, ma include anche vessazioni psicologiche, ricatti economici, minacce, violenze sessuali, persecuzioni contro le donne in quanto donne che troppo spesso, specie in questi ultimi tempi, sfociano nella sua forma più estrema che è il femminicidio. Le minacce di questi giorni alla presidente della Camera Laura Boldrini fatte vigliaccamente sul web da parte di gente che agisce nell’anonimato sono anch’esse forme  di violenza, da parte di maschietti frustrati  contro una donna piena di carisma e personalità che essi si sognano. Che fare contro la violenza? Occorre prevenzione e coraggio: il coraggio di denunciare sul  nascere questo fenomeno. Molte donne arrivano a convincersi che i maltrattamenti siano semplicemente parte della vita di coppia; bisogna invece ricordarsi del monito che Luciana Litizzetto ha lanciato dal palco di San Remo: “Un uomo che ci picchia non ci ama, o quantomeno ci ama male”. Un uomo che ci picchia una volta lo farà anche in seguito (aggiungo io). “ Un uomo che ci picchia è uno stronzo sempre e dobbiamo capirlo al primo schiaffo”.
Buona vita!
maestrocastello

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