lunedì 3 giugno 2013

I giovani ci credono ancora.

Due giugno, festa della repubblica in tono minore; ma i giovani ci credono ancora che questo nostro Paese possa avere un futuro. Ho apprezzato la lodevole iniziativa del Comune di Sant’Agata  di Puglia di festeggiare, proprio il due giugno, i diciottenni santagatesi. E’ stata una vera gioia vedere quanta bella gioventù produce ancora il mio pur piccolo paese, ammirare quei volti pieni di speranza, nonostante il momento difficile che stiamo attraversando in Italia. Quei giovani hanno ricevuto tutti, insieme all’attestato, il libretto della Costituzione italiana ed il pericolo è che ora quei ragazzi si possano accorgere che il libretto è pieno di cose poco praticate nella realtà, all’articolo 3 quando afferma che tutti i cittadini sono uguali senza distinzioni di alcun genere, razza, religione, o condizioni sociali e personali, si accorgeranno che in Italia la meritocrazia è merce rara, che l’onestà non paga, dato che tanti evadono le tasse, che il futuro per loro non esiste, non è stato proprio previsto; che è stato addirittura cancellato. E non tanto e non solo in termini di possibilità lavorative e conquiste sociali. Ci dovremmo un po’ vergognare, noi delle generazioni precedenti, per aver prodotto per loro un lascito tanto passivo, per aver incasinato a tal punto le cose da costringerli ad andarsene all’estero. I loro sguardi sinceri, i  loro schietti sorrisi mi fanno ben sperare che presto arriverà il momento in cui l’indignazione giovanile, quella vera, strariperà in modo prorompente invadendo ogni dove, ogni piccola località della nostra Nazione, dalla regione ricca a quella più povera, da nord a sud e invaderà l’intera nostra penisola. I giovani si riapproprieranno di un futuro degno, un futuro in cui le idee torneranno ad avere un valore, di un domani che sarà certamente migliore, in cui si potrà tornare a sperare di crescere come genere umano. Un  domani in cui la politica non solo sarà capace di prevedere, ma  in grado di strutturare e costruire mondi migliori. Un futuro senza porcherie, in cui i valori della solidarietà, dell’amicizia, della sana competizione leale, della meritocrazia, saranno nuovamente sentiti come valori e non come utopie. Un futuro in cui la gente tornerà a dire NOI e non più soltanto IO.
Buona vita!

maestrocastello

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