Cinque interminabili
anni passati fra i banchi dello scientifico Hertz, ogni volta in fondo alla
fila, perché eri il più alto, sempre a
cazzeggiare e qualche volta perfino a far finta di studiare e più le
volte che ti eclissavi sotto il banco mentre quella di scienze col dito puntato
sul registro passava in rassegna tutti i cognomi per l’interrogazione
trimestrale e solo quando sorpassava la lettera emme, la tua, riprendevi a
respirare. Bastarda quella di scienze che chiamavi Pinocchio per via del naso!
Ogni professore aveva il nome di battaglia che riguardava una caratteristica
fisica o comportamentale: Gnappetta (italiano), Prostata (matematica), Culona
(chimica), Forfora (filosofia), Maurizio Costanzo (inglese) e L’Untore o Meo Patacca(storia
dell’arte). Il più spassoso era l’Untore, non perché fosse un personaggio
manzoniano che diffondeva peste; ma perché aveva sempre le mani unte e
scivolose, per non parlare delle patacche sui pantaloni, da cui l’appellativo
Meo Patacca, noto personaggio trasteverino. L’Untore aveva l’abitudine di
arrivare, assegnare un compito in classe e mentre noi eravamo intenti a
scopiazzare, lui estraeva dalla borsa ogni sorta di panini imbottiti di lonza,
tonno all’olio, mortadella ed, eclissato dietro ad un quotidiano, iniziava a
strafogarsi. Il bello veniva dopo,
quando consegnavi il tuo compito che lui afferrava con le sue mani unte e
bisunte e te lo riconsegnava dopo una settimana pieno di patacche. In pochi hanno
studiato veramente, ci sono anche i secchioni; ma la maggior parte ha vissuto alla
giornata ed io sono stato uno di quelli. Tra le varie scuole di pensiero c’è
quella di Andrea:” Studiare non serve a niente, il diploma me lo compro. Me lo
faccio regalare. E intanto mi diverto. Studiare non serve a niente, tanto me lo
danno lo stesso il diploma e lo stesso andrò avanti nella vita, perché vanno
avanti ladri e ignoranti”. Tu pensi alla trasmissione dell’altra sera, dove hai
visto come si ruba, come si arriva ad essere sottosegretario, come si diventa
consigliere di una delle più grandi aziende di Stato… e tutto senza studiare,
solo con delle conoscenze e se hai un bel culo, puoi diventare anche ministro.
Non ha poi tutti i torti Andrea. Ma, bando alle ciance, gli esami sono arrivati, come dice la canzone di Venditti e siamo stati quasi
tutti ammessi, e quasi tutti con un 6 stracciato, come a dire: agli esami ci andate e mo' so’ cazzi!.
Gli esami sono arrivati, si va tutti alla cassa che il negozio sta per
chiudere. Chi ha studiato dopo un’ora consegna e non si mette a rischio di
farsi pizzicare mentre passa il compito; siamo la massa che dobbiamo escogitare
qual è il sistema migliore per copiare. La bandoliera ripiena di temi già
svolti, segnare su mani e gambe teoremi, formule scritte sul righello, scrivere
sugli spazi bianchi del vocabolario, infilare ogni sorta di foglietti negli
stivali, il bagno della scuola da usare come avamposto per copiare in libertà.
Che traccia sarà quest’anno? Papa Ratzinger come Celestino V o la Montalcini,
il centenario in Italia del suffragio universale o i quarant’anni dalla morte
di Picasso? Speriamo bene e se mi va male pazienza! Vorrà dire che farò come il
Trota: vado in Albania, divento avvocato e mi butto in politica e chissà che
non diventi anch’io consigliere regionale.
Buona vita!
maestrocastelloNota bene. Il testo è di pura fantasia, ma sfido chiunque a non riscontrare una qualche affinità col proprio trascorso scolastico.
Nessun commento:
Posta un commento