E’ quello che fa tutte le mattine il maresciallo Giovanni
Ciuffreda, ex vigile urbano di Foggia, classe 1947, in pensione dopo
quarant’anni di onorato servizio. La notizia, ovviamente si presta a varie interpretazioni,
specialmente in un momento di crisi lavorativa come l’attuale. “Perché non se
ne sta a casa?” commenta uno, “ faccia largo ai giovani!”. C’è chi lo relega
davanti ad una scuola nell’ora d’uscita dei bambini o lo invita a starsene a
casa a dedicarsi ai nipoti. In verità, Ciuffrida si presenta puntualmente in
caserma, mettendo a disposizione dei colleghi in servizio la propria esperienza
e professionalità senza percepisce compensi. Non credo comunque che il vigile
vada in caserma a lavorare, che maneggi computer o abbia accesso ai dati
sensibili in possesso dell’ufficio che
sono coperti dalla privacy. L’esperienza e la professionalità di queste persone
sono una fonte inestimabile di consigli per le nuove leve e si disperde,
purtroppo, nel momento stesso che vanno in pensione e, se non si sono coltivati
interessi che prescindono dal servizio, per queste persone si entra nello
stadio di inedia che uccide chi si limita semplicemente ad appendere la propria
vita ad un chiodo. Le amministrazioni, se lo ritengono necessario, possono sì
stipulare un contratto di consulenza esterna ed usufruire delle prestazioni di
questi soggetti; ma vi pare che con l’aria che tira, si possa pensare a
stipulare contratti di consulenza ad ex dipendenti, quando si riesce appena a
pagare lo stipendio al personale in servizio?
Pure voi pensate che “una volta in pensione, fuori
da c…….” ?
Buona vita!
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