Il trionfo di Sorrentino un po’ me lo aspettavo perché era
come annunciato e avevo previsto anche la reazione di quanti si sono sentiti
improvvisamente italiani e saltati di corsa sul carro del vincitore. I
napoletani hanno ritenuto un appropriamento indebito quello degli altri
italiani, in quanto Sorrentino e Servillo rappresenterebbero per loro il
riscatto della napoletanità, spesso calpestata nel resto dello Stivale; anche
se andrebbero considerate parole come camorra, mondezza e terra dei fuochi che
non sono invenzioni nate lontano dal Vesuvio. La gente comune non ne ha colpa,
è vero; ma questi fenomeni, ahimè, esistono. Stasera il Cavaliere, che quand’era al governo a tutto
ha pensato, meno che alla bellezza del proprio Paese, ci offrirà gratis la
visione de “La grande bellezza” e magari ci annoieremo se credevamo di
assistere ad un film di Checco
Zalone. Mi viene di pensare a quanto sia
scarsa la considerazione della bellezza nel nostro Paese. Se le varie agenzie
di rating avessero tenuto conto dell’immenso patrimonio culturale ed artistico
italiano, non ci avrebbero mai e poi
mai declassati. Perché non hanno fatto questa valutazione? Perché sanno bene
che l’Italia ha tutte queste ricchezze e non è consapevole di possederle. Se
potessero vedere come custodiamo le loro opere, i Romani, gli Etruschi o gente come Michelangelo, Galilei,
Giotto e Raffaello si rivolterebbero nella tomba. Il divino Dante forse avrebbe detto di noi: "Fatti non foste a conservar bellezze". Noi nella cultura e nell’arte
investiamo poco, ignari che la ripresa non può prescindere da questi due
settori. Oggi all’estero siamo conosciuti per “pezze e pizza”, il mandolino e
gli spaghetti e gli altri si scordano che proveniamo da un grande Paese che ha
doti che ci vengono tramandate da grandi pittori e scultori del passato, che sono le doti
di un Leonardo, un Galileo, di poeti come Dante Alighieri, di grandi scrittori ed autori di teatro, scienziati
come Volta, Meucci, Marconi, Enrico Fermi. Settori importanti come la moda e la
ristorazione, sempre più prodotti di inconfondibile marchio italiano, passano in mano agli stranieri, è rimasta giusto la Ferrari e qualche altra
cosa e con l’attuale classe politica faremo sempre più fatica ad affermarci nel
mondo. Poi appaiono artisti come Sorrentino capaci di vincere l’Oscar e ti danno coraggio, poi vieni a
sapere di giovani laureati italiani scappati dal nostro Paese per non finire
nelle liste dei disoccupati e che ora
fanno scoperte importanti all’estero in campo scientifico e ti dai ancora più coraggio e ti dici che in Italia qualcosa sappiamo fare e tanto va cambiato: che cosa? Tante, troppe
cose. Andate a guardare l’aeroporto di Zurigo e poi vedete quello di Malpensa e
troverete la risposta.
Buona vita e buona bellezza!maestrocastello
Ossequi per il tuo Oscar, ma con questo spot sei passato dalle stelle alle stalle, possibile non vedi nulla di sbagliato, dopo tutto quello che la Fiat a fatto in Italia? A meno che non sia stata proprio la Fiat a finanziarti per il tuo film. NESSUN OPERAIO ROVINATO DALLA FIAT (e chi è solidale con loro vedrà mai il tuo film) ADDIO SORRENTINO SEI STATO IN VETTA PER UN GIORNO.
RispondiEliminaP.S. " A parte che è anche sbagliato ora non si chiama FCA"