“Le viuzze che seguono i
ciglioni//discendono tra i ciuffi delle canne// e mettono negli orti, tra gli
alberi dei limoni” . Sono i versi della poesia di Montale “I limoni”. Il poeta
ligure cerca un po’ di felicità attraverso
gli odori della sua terra. Anche noi,
come i poeti, ripercorriamo spesso con la memoria i luoghi della nostra
infanzia per riscoprire odori, sapori, abitudini e l’eco stessa del nostro linguaggio di un tempo, il dialetto; nel
tentativo di trovare un senso alla nostra esistenza o semplicemente un po’ di
felicità perduta. Il luogo è appartenenza, il luogo è ricordo, il luogo sono le
tue radici. Ti chiedi quanto sia importante ritornare, se pur con la memoria,
ai luoghi della tua infanzia. I paesi d’origine con le loro abitazioni sono
luoghi che custodiscono la tua formazione culturale e la tua appartenenza
sociale, conservano la tua memoria individuale e collettiva. Quando, come me,
non hai più casa paterna, né più genitori ad aspettarti; la tua casa te la
inventi nei repentini viaggi della fantasia, vi fai ritorno nei discorsi con le
persone care e con gli amici. Questo io
lo chiamo “non luogo”. Certo il tuo parlottare allegro misto a nostalgia, non
traduce bene il desiderio che realmente avresti di far ritorno nel mondo
dell’infanzia, della spensieratezza che più non t’appartiene: ma non si può:
pazienza! Il mondo moderno tende a creare intorno a te tanti “non luoghi” e le
condizioni per farti sentire a tuo agio al loro interno, specie se sei giovane. Centri commerciali, aeroporti, motel
sull’autostrada, l’Ikea, Mac Donald’s; dove non trovi piazze e monumenti, ma
già sai cosa aspettarti e come muoverti. Altro non luogo che ha preso piede
negli ultimi tempi è il sorgere di tanti gruppi su facebook, legati ad un quartiere,
ad un paese: gente che si cerca per dialogare o solo per condividere esperienze
comuni. Io stesso sono legato a vari gruppi
del mio luogo di nascita (“Se sei di Sant’Agata, se ami..” , “Io amo
sant’Agata”), alla città in cui vivo (“Sei di Don Bosco/Cinecittà”), al
quartiere dove ho lavorato per tanti anni
“Sei della Romanina se..” Prendiamo i gruppi del mio paese, Sant’Agata
di Puglia, Zuckemberg non avrebbe mai pensato, realizzando facebook, che un
gruppo di compaesani sparsi per il mondo, ad un semplice richiamo, avrebbe
superato la concezione globale del mezzo e lo potesse trasformare in strade,
piazze, gergo dialettale che credevano aver dimenticato; e poi, modi di dire e
di fare, usi e tradizioni lontane nel tempo, far rivivere nel ricordo anche persone che purtroppo ci
hanno lasciato. Il gruppo diventa un puzzle gigante dove si compongono pezzi di
storia, ricordi, passioni e solidarietà
e, soprattutto, diviene un facebook personale, un luogo ideale dove
incontrarsi giornalmente. Trovo fantastico per me che, mancando per anni dal
paese ed ho saltato diverse generazioni, ritrovare amici che è cosa normale; ma
dialogare con tanti che non ho mai conosciuto personalmente. Certo, il tempo
passato non ce lo potrà mai restituire nessuno, ma coltivare illusioni e farci
compagnia, questo si può.
Buona vita!
Maestrocastello.
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