martedì 25 marzo 2014

I gruppi su facebook.

“Le viuzze che seguono i ciglioni//discendono tra i ciuffi delle canne// e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni” . Sono i versi della poesia di Montale “I limoni”. Il poeta ligure cerca un po’ di felicità  attraverso gli odori della sua terra.  Anche noi, come i poeti, ripercorriamo spesso con la memoria i luoghi della nostra infanzia per riscoprire odori, sapori, abitudini e l’eco stessa del nostro  linguaggio di un tempo, il dialetto; nel tentativo di trovare un senso alla nostra esistenza o semplicemente un po’ di felicità perduta. Il luogo è appartenenza, il luogo è ricordo, il luogo sono le tue radici. Ti chiedi quanto sia importante ritornare, se pur con la memoria, ai luoghi della tua infanzia. I paesi d’origine con le loro abitazioni sono luoghi che custodiscono la tua formazione culturale e la tua appartenenza sociale, conservano la tua memoria individuale e collettiva. Quando, come me, non hai più casa paterna, né più genitori ad aspettarti; la tua casa te la inventi nei repentini viaggi della fantasia, vi fai ritorno nei discorsi con le persone  care e con gli amici. Questo io lo chiamo “non luogo”. Certo il tuo parlottare allegro misto a nostalgia, non traduce bene il desiderio che realmente avresti di far ritorno nel mondo dell’infanzia, della spensieratezza che più non t’appartiene: ma non si può: pazienza! Il mondo moderno tende a creare intorno a te tanti “non luoghi” e le condizioni per farti sentire a tuo agio al loro interno, specie se sei giovane.  Centri commerciali, aeroporti, motel sull’autostrada, l’Ikea, Mac Donald’s; dove non trovi piazze e monumenti, ma già sai cosa aspettarti e come muoverti. Altro non luogo che ha preso piede negli ultimi tempi è il sorgere di tanti gruppi su facebook, legati ad un quartiere, ad un paese: gente che si cerca per dialogare o solo per condividere esperienze comuni. Io stesso sono legato a vari gruppi  del mio luogo di nascita (“Se sei di Sant’Agata, se ami..” , “Io amo sant’Agata”), alla città in cui vivo (“Sei di Don Bosco/Cinecittà”), al quartiere dove ho lavorato per tanti anni  “Sei della Romanina se..” Prendiamo i gruppi del mio paese, Sant’Agata di Puglia, Zuckemberg non avrebbe mai pensato, realizzando facebook, che un gruppo di compaesani sparsi per il mondo, ad un semplice richiamo, avrebbe superato la concezione globale del mezzo e lo potesse trasformare in strade, piazze, gergo dialettale che credevano aver dimenticato; e poi, modi di dire e di fare, usi e tradizioni lontane nel tempo, far rivivere  nel ricordo anche persone che purtroppo ci hanno lasciato. Il gruppo diventa un puzzle gigante dove si compongono pezzi di storia, ricordi, passioni e solidarietà  e, soprattutto, diviene un facebook personale, un luogo ideale dove incontrarsi giornalmente. Trovo fantastico per me che, mancando per anni dal paese ed ho saltato diverse generazioni, ritrovare amici che è cosa normale; ma dialogare con tanti che non ho mai conosciuto personalmente. Certo, il tempo passato non ce lo potrà mai restituire nessuno, ma coltivare illusioni e farci compagnia, questo si può.
Buona vita!
Maestrocastello.







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