mercoledì 21 maggio 2014

La felicità si può raggiungere e vi indico la strada.

(Dalle novelle di Lev Tolstoj)
C’era una volta un re malato di malinconia: diceva d’avere già i piedi nella fossa, chiedeva aiuto e prometteva metà del suo regno a chi gli avesse portato la felicità. Tutti i cortigiani erano in riunione notte e giorno, ma il rimedio non riuscivano a trovarlo. Fu chiamato anche il vecchio della montagna, il quale dichiarò: “Trovate un uomo felice, toglietegli la camicia di dosso e infilatela al re; vedrete che il re troverà subito la felicità”. Partirono immediatamente cercatori per ogni parte del regno. Furono suonate le trombe, inviati editti nei paesi e nei villaggi del regno; ma di uomini felici neanche l’ombra. Chi era povero in canna e soffriva di astinenza da cibo, chi era ricco, ma soffriva di mal di denti o mal di pancia, chi aveva la moglie bisbetica e la suocera in convulsione, chi la stalla appestata, chi il pollaio in rovina. I cercatori tornarono a Corte avviliti e delusi. Ma una sera il figlio del re, mentre si trovava a passare davanti ad una capanna fatta di foglie e di fango, udì una voce sommessa:”Ti ringrazio, buon Dio, ho lavorato e sudato, ho mangiato di buon appetito ed ora riposo tranquillo su questo letto di foglie. Grazie, sono proprio felice!”. Felice? Dunque esiste  un uomo felice! Il giovane corse al palazzo e ordinò alle guardie di andare a prendere subito la camicia all’uomo della capanna. “Dategli quanto denaro vuole… Lo farò conte, barone…principe; ma ceda la sua camicia!”. Le guardie corsero alla capanna di quell’uomo, offrirono una fortuna al povero boscaiolo; macchè! Quell’uomo felice, era così povero, ma così povero che aveva neanche la camicia. (L. Tolstoj)
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Per la riflessione....
Una bella lezione di vita per chi crede che essere ricchi, significa anche essere felici. La felicità è un abito mentale e non si compra al supermercato.La felicità è il frutto del piacere e del significato che diamo alle nostre azioni. Si può essere felice non avendo nemmeno una camicia addosso ed infelici come il re di questa novella. Dovremmo focalizzarci su quanto abbiamo anziché su quello che non abbiamo e di quel che possediamo, anche se è poco, dovremmo far compartecipi gli altri. Quanto più siamo disposti a dare agli altri, tanto più riceviamo in termini di felicità. Infine, amare la vita e sorridere che non costa niente, perché manifestare frequentemente sorrisi migliora la qualità della vita e contribuisce a prolungarla. La felicità non la si raggiunge, la si vive. Non la si trova in assenza di problemi; la si può vivere nonostante i problemi. La felicità non è una meta di arrivo, ma un modo di viaggiare.
Buona vita!
maestrocastello


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