venerdì 16 maggio 2014

Lo sguardo che mi piace.

Se cammini per strada, o al supermercato, o al mare o in montagna, insieme ad un bambino biondo con gli occhiali blu che si chiama Killó, la gente ti guarda. È evidente che ha la Sindrome di Down e probabilmente a molti solo quello è evidente (purtroppo).
Ci sono gli sguardi insistiti, i più fastidiosi, di quelli che, imbambolati come davanti ad una visione celeste, ti fanno rimpiangere di non avere foto autografate da distribuire.
Ci sono gli sguardi veloci, furtivi, che tornano e ritornano, e finiscono con espressioni stranissime di disagio, di imbarazzo che sembrano dire: “Scusa, scusa, ti guardo ma non vorrei, ti guardo ma non riesco a smettere”.
Ci sono gli sguardi interrogativi (“Ma ha la Sindrome di Down????”), quelli distolti troppo velocemente, quelli che diventano gelidi.
Ci sono gli sguardi obliqui di quelli che li vedi in faccia che si gireranno non appena sarai passata, che muoiono di curiosità e lì è divertente fare lo scherzetto: tac, mi giro anche io e ti becco a fissarmi. Poi ti sorrido, tranquillo, vengo in pace.
Lo sguardo di Papa Francesco, abbassa gli occhi e ti guarda col cuore; ecco lo sguardo che mi piace!

Buona vita!
Maestrocastello

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