venerdì 16 maggio 2014

un alunno riconsegna la pagella di quinta al suo maestro, dopo 38 anni.

Sono stato un maestro elementare e forse non mi sono mai reso bene conto di quanto sia stato fortunato a poter svolgere una professione tanto utile quanto interessante: curare la formazione di ragazzi dai sei agli undici anni, in un’età così delicata e così importante che segna per tutta la vita. La paga era esigua, ma le gioie sono state davvero tante e proseguono ancora oggi dopo tanti anni. L’ultima è racchiusa nella lettera giuntami ieri, che voglio condividere con voi.                                                                                                                  
“Ciao Maestro! La salutai così, al termine dell'ultima prova per la licenza elementare. Era il giugno del 1976 e la scuola era la "Salvo D'Acquisto" di via Selinunte, 3. Tempo dopo, mia madre ed io passammo per il rito della consegna della pagella, ma non riuscì più ad incontrarla, eravamo arrivati troppo tardi e lei se ne era andato.

27 febbraio 2014 - Navigando nei siti web delle scuole primarie del mio quartiere per orientarmi nell'iscrizione di mio figlio Sebastiano, il più grande, ho notato come vengono presentate le attività didattiche, le prestigiose sedi, la storia, l'organizzazione, il corredo di attrezzature e di dotazioni. In queste vetrine non figurano però le persone - gli insegnanti - come se il risultato del successo di una scuola fosse una mera combinazione di cose, in cui il fattore umano fosse del tutto casuale e trascurabile.

In pochi attimi, sono stato sopraffatto da una miriade di ricordi legati a quella scuola, in particolare il ricordo del maestro del quinto ed ultimo anno, il maestro Giovanni Castello. Dal ricordo all'approdo al suo blog è stato - anche qui - un attimo.

Ebbi la fortuna di essere suo alunno un solo anno, per l'appunto il quinto e ultimo, ma intero. Si, perché gli anni precedenti furono caratterizzati da continui avvicendamenti di maestri (fino a due-tre per anno). Mia madre, pur di celare le difficoltà e le limitatezze dell'istituzione, mi ripeteva che la ragione dei continui avvicendamenti era legata alla nostra bravura che non portava facilmente a trovare un maestro all'altezza dell'impegno.

Come maestro conservo di lei un bel ricordo nitido intenso, legato a diversi episodi.

Ricordo la sorpresa dell'intera classe e mia alla sua proposta di disporre i banchi dell'aula in cerchio con la cattedra, parte integrante dello stesso (era il 1976 allora!). Per la prima volta capii che esistevano semplici gesti, che potevano rivoluzionare gli schemi a cui eravamo condizionati.

Ricordo la sua proposta e la nostra entusiastica adesione alla realizzazione di un giornale di classe "Punto e a capo" che ci impegnò tutti febbrilmente ed orgogliosamente. Il primo numero lo ho ancora, conservato in uno dei scatoloni di un mio recente trasloco. Per la prima volta ebbi il senso di appartenenza ad una identità di gruppo, che cooperava per un obiettivo comune.

Ricordo la giornata in cui lei organizzò in palestra una gara di salto in alto (1° Ilio Ottone; 2° io) e di corsa (1° io; 2° Massimo Gianfalla). Per la prima volta, mi misurai con gli altri in una competizione ed iniziai a comprendere i miei mezzi, i miei talenti e che cosa fosse lo sport (in quella occasione mi contaggiò il virus dell'atletica che da allora, per quasi 10 anni, divenne pasta del mo essere, fino quasi alle soglie del professionismo e dell'ISEF).

Ricordo nel suo approccio di aver colto l'affezione alle parole, ai libri, alla cultura, al rispetto, che mi hanno portato, malgrado l'assenza dei miei genitori, uno perso prima dei tempi della Salvo d'Acquisto, l'altro strada facendo, ai massimi gradi dell'istruzione e della formazione. Ricordo infine soprattutto il suo sguardo e i suoi occhi scuri vispi, che nell'ascolto si chiudevano quasi, rimanendo a fessura, e si aprivano scintillando al suo sorriso. Quello scintillio che la vita nel tempo mi ha insegnato proprio di chi vive amando ciò che fa, gioendo per gli altri.
Ciao Maestro! Buona vita!
Gigi Stedile  
PS- Visto che non ho potuto ricevere la pagella da lei allora, sono io che gliela consegno oggi! "




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