martedì 27 gennaio 2009

Avevo deciso...

Avevo deciso di non affrontare temi diretti della politica in questo blog, un po’ per rispetto delle opinioni di tutti ed anche perché ciclicamente sconcertato di comportamenti grotteschi da parte dei nostri politici. Il mio è un atteggiamento, a dire il vero, altalenante: quando sono proprio saturo me ne estranio del tutto; ma poi sono vittima di tivvù passiva e finisce che mi faccio riprendere dallo sconforto di sempre. In questo momento di crisi economica e sociale le priorità del nostro paese sembrano essere : 1) dichiarare guerra al Brasile per mettere in galera uno che si chiama Cesare Battisti; 2) eliminare, sparando da destra e da sinistra, uno che si chiama Villari; 3) impedire ad uno che si chiama Povia di cantare a San Remo “Luca era gay”; 4) convocare in Commissione per l’Infanzia uno che si chiama Paoli, autore della canzone “Il pettirosso” in cui una bambina prova pietà per il pedofilo che le muore fra le braccia senza aver compiuto l’atto perverso. 5) convincere, addirittura da parte del nostro Premier, uno che si chiama Fiorello perché non passi a Sky. Potremmo continuare l’elenco di queste priorità, ma quelle esposte sono sufficienti per permetterci alcune riflessioni. Oggi sono stati concessi i domiciliari allo stupratore romano dell’ultimo dell’anno, perché italiano, di buona famiglia, perché sotto l’effetto di alcool e droga. perché ha collaborato e perché si è pentito. Se fosse stato uno straniero, avrebbe avuto sicuramente un trattamento diverso e sarebbe stato a rischio di linciaggio; proprio come è avvenuto invece per il romeno di Guidonia, sospettato dello stupro della ragazza aggredita in macchina. Uno stupro dovrebbe essere uno stupro e basta, esulando dalla cittadinanza di chi lo compie. Berlusconi dichiara: “Ci vorrebbero tanti soldati quante sono le belle donne e credo che non ce la faremmo mai”, poi annuncia trentamila militari nelle città italiane; ma se si va a vedere, la finanziaria ha fatto i tagli più impressionanti proprio sulle forze dell’ordine e particolarmente sulla polizia. Mi chiedo cosa fa la politica, oltre a partorire esternazioni di stampo pre-elettorale? Bastano davvero i militari da soli per debellare questa ondata di atti bestiali contro le donne? Il vero stupro la polica lo compie verso di noi quando resta inerme, scatenando i raid punitivi a sfondo razziale di questi giorni o le minacce della ragazza violentata alla Fiera di Roma di farsi giustizia da sola. Forse la politica dovrebbe smettere il gioco snervante dei nostri contro gli indiani, dei guelfi contro i ghibellini; stimolare invece una riflessione di una rivolta culturale e morale dell’individuo rispetto all’odioso crimine dello stupro e puntare trasversalmente alla risoluzione di problemi che riguardano la gente comune, come poter sbarcare il lunario o girare liberamente in città più pulite e più sicure.

5 commenti:

  1. ora che sono stati catturati i quattro romeni di Guidonia, il governo pensa di avere la coscienza a posto. Sono palesi i proclami di vittoria.
    Lo stupro è sempre in agguato. Stiamo attenti!

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  2. .....e pensare che avevano puntato tutta la campagna elettorale sulla sicurezza!

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  3. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  4. stiamo ancora aspettando il poliziotto di quartiere.

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  5. La psicanalisi ci insegna che la violenza dello stupro, benché non lasci traccia superficialmente, sopravvive in profondità. Questo male che si consuma come un "vizio assurdo" non si estingue mai del tutto. Continua a sopravvivere, perpetuandosi, come una maledizione, negli sguardi divertiti dei carnefici, aleggiando nelle fredde aule dei tribunali, penetrando nelle fibre profonde dell'essere, fino a consumare ogni energia vitale.

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