venerdì 2 gennaio 2009

Mosca, 1961
Le sei del mattino.
Ho aperto la porta del giorno ci sono entrato
ho assaporato
l'azzurro nuovo nelle finestre
le rughe della mia fronte di ieri
sono rimaste sullo specchio
sulla mia nuca una voce di donna
tenera peluria di pesca
e le notizie del mio paese alla radio
vorrei correre d'albero in albero
nel frutteto delle ore
verrà il tramonto, mia rosa
e al di là della notte
mi aspetterà
spero
il sapore di un nuovo azzurro.
(N. Hikmet)
Ho aperto la porta ad un..... nuovo anno! Mi piace riaprire con questa geniale lirica di Hikmet la serie delle riflessioni del blog per il nuovo anno. Siamo saturi delle banalità che ci hanno annebbiato la testa più dello spumatino di San Silvestro. Eppoi già sappiamo che molti degli auguri formali che ci hanno rivolto sono solo cazzate!
Allora? Rammentate lo spirito del bicchiere mezzo pieno? Lasciamo sullo specchio le rughe di ieri e corriamo di albero in albero ad aspettare, oltre la notte, il sapore di un nuovo azzurro!
Forza, ragazzi. Ad Majora!

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