mercoledì 7 gennaio 2009

Dove sta la ragione?

Un po’ di storia

- A partire dal II° millennio a.C. nacque lo Stato di Israele che durò per oltre un millennio.
- Nel 722 a.C. il Regno di Israele fu distrutto dall’invasione assira.
- Nel 530 a.C. fu ricostruito e posto sotto il protettorato prima dei Persiani e quindi dei Romani.
- Nel 66 a.C. avvenne la grande rivolta ebraica contro l’Impero Romano che provocò la massiccia espulsione degli Ebrei dalla loro patria e l’esodo volontario di molti altri (Diaspora).
- Nel 1898 Theodor Hertzel fonda a Ginevra il movimento sionistico internazionale, con lo scopo di riportare gli ebrei in Palestina che in quel momento era un tranquillissimo dominio dell’Impero Ottomano, dove la gente viveva di pastorizia e di agricoltura primitiva.
- Con la prima guerra mondiale scompare l’Impero Ottomano e l’amministrazione della Palestina viene affidata all’Inghilterra. Comincia un flusso pacifico di ebrei che comprano terreni da sceicchi locali e li coltivano, senza problemi di convivenza con le popolazioni locali.
- Alla fine della seconda guerra mondiale il flusso migratorio di ebrei sfuggiti all’olocausto non è più sostenibile per i palestinesi e iniziano i problemi veri.
- Nel 1947 l’ONU decide la spartizione della Palestina in due stati, ma i palestinesi non accettano di dividere le terre con gli ebrei immigrati e scoppiano i primi incidenti.
- Nel 1948 nasce lo stato di Israele e subito la Lega Araba dichiara guerra ed inizia la lunga serie di batoste subite dagli arabi da parte degli Israeliani. Nascono i campi profughi di Libano, Siria e Giordania con quasi due milioni di disperati, turbolenti e malvisti anche dagli stessi arabi locali, tant’è che nel settembre ’73 (settembre nero) vennero massacrati a migliaia dai giordani.
- 1956 altra guerra nel che si risolve con relativa vittoria degli Israeliani.
- 1967(guerra dei sei giorni) che richiede l’intervento dell’ONU per arrestare l’avanzata degli israeliani verso i paesi arabi limitrofi come l’Egitto. A questo punto l’ONU emette la risoluzione 242 che richiede il ritiro di Israele dai territori occupati e segna la nascita dell’OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina).
- Nel 1973 gli arabi provano (a tradimento) ad attaccare (guerra del Kippur) con risultato che poteva essere disastroso senza il solito intervento dell’ONU.
- Gli accordi di Oslo del 1992 sanciscono l’applicazione della risoluzione 242 entro 5 anni; ma fino ad oggi solo il 62% dei territori è stato realmente riconsegnato alle autorità palestinesi, manca solo la Cisgiordania. Gli Israeliani ritengono i restanti territori della striscia di Gaza strategici per la loro sicurezza.
- Il 27 dicembre 2008, dopo diversi mesi di tregua, gruppi armati palestinesi della striscia di Gaza lanciano due razzi contro il sud di Israele, esplosi presso Ashkelon e la risposta israeliana non si è fatta attendere: i bombardamenti israeliani contro strutture di Hamas a Gaza hanno fatto subito 140 vittime.
Come dimostrano i vari scontri bellici del passato tra i due popoli non c’è partita: da una parte un esercito super-equipaggiato e sponsorizzato dagli USA che farebbe paura a qualsiasi potenza moderna; dall’altra un popolo di poveracci, ostaggio di una organizzazione criminale al suo interno, finanziata da qualche stato arabo ed osteggiata da altri. Sta il fatto che ad oggi, 7 gennaio 2009, i potenti bombardieri filo-americani di Israele hanno già prodotto 635 vittime e ben 100 sono bambini; infatti solo ieri è stato colpito un edificio scolastico gremito di scolari. La comunità internazionale si dice preoccupata per l’escalation di violenza ed auspica il cessate il fuoco ed un tavolo di trattative per una tregua immediata; ma una soluzione duratura è ben difficile da trovare, confidando solo sulla ragionevolezza dei contendenti che rivendicano ciascuno le proprie ragioni. La chiave di tutto sta in un diverso atteggiamento di coloro che tifano per l’uno o per l’altro; di coloro (USA) che hanno interesse ad avere una potenza come Israele in un punto strategico per il controllo del mondo arabo; di coloro (Inglesi e Francesi)) che storicamente sono stati gli artefici di questa situazione complicatissima; di coloro che, con la storia dei veti, hanno trasformato l’ONU in una pagliacciata; di coloro, come i nostri politici che mentre impediscono ad un padre di staccare la spina delle sofferenze trentennali alla propria figlia, poi condividono le ragioni di chi sta trasformando un'azione di difesa in autentica strage. Può cambiare questa situazione? Le cose potrebbero mutare solo al patto che USA e Stati Arabi smettessero di finanziare i fautori di questa logica di morte. La domanda che poniamo: “Cui prodest?” (a chi conviene?) Probabilmente a nessuno ed è questa forse la ragione di una guerra infinita.

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